L’abbazia di Santa Maria Assunta domina dall’alto del Monte Santo la pianura fra la Val Vibrata e la Valle del Salinello, ove sorge l’abitato di Civitella del Tronto. Il complesso religioso sorge sull’altura a un’altitudine di circa 545 m. ricoperto da un bosco di fitte conifere. La vista si allarga fino alla montagna dei Fiori, dell’Ascensione, ai vicini monti Gemelli e più in lontananza al Gran Sasso e alla Maiella. Il toponimo Monte e Santo potrebbe derivare proprio dal fatto che questo luogo sia stato scelto da mistici, monaci ed anacoreti per raccogliersi in preghiera.
La storia del complesso ha origini antiche. Nel luogo ove sorge l’abbazia sono stati rinvenuti diversi frammenti ceramici di età romana che attestano la frequentazione del sito già all’epoca, mentre non vi sono tracce di strutture murarie, abitative o templari, riferibili al periodo. All’Alto Medioevo possono invece datarsi delle sepolture che, secondo gli studiosi, sono da mettere in relazione con il primitivo insediamento monastico. La tradizione ne riconduce le origini a San Benedetto, che avrebbe istituito la prima comunità monastica sul Monte Santo durante un suo viaggio nel Piceno tra il 540 e il 542. Fra il XIII ed il XIV secolo, periodo in cui l’abbazia vive la maggiore prosperità economico-politica, la chiesa viene ricostruita nelle forme odierne. All’interno dell’edificio è conservato un prezioso organo di scuola bolognese del 1640.