Barrea è situato in un territorio montano orientato verso la Valle del Sangro e il lago di Barrea, compreso nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Il centro storico presenta la caratteristica struttura di borgo fortificato derivata da un progetto portato avanti dai monaci benedettini, che qui, nell’anno Mille, edificarono “Lo Studio”, un convento-fortezza unico nel suo genere. Le stradine acciottolate, le case in pietra, le antiche chiese e i palazzi circondati da una cinta difensiva, gli attribuiscono un carattere fortemente tradizionale. Dal Castello Medievale, datato XI/XII secolo, caratterizzato da una torre a pianta quadrata e una a pianta circolare collegate da una cinta muraria fortificata, si gode di una suggestiva veduta panoramica sullo splendido lago di Barrea.
Testimonianza delle antiche origini di questo borgo è la Necropoli arcaica di Colleciglio, risalente al VI-VII secolo a.C., in cui potrete vedere le antiche forme di culto dei morti nel territorio. Le indagini archeologiche sul sito hanno permesso di ricostruire alcuni aspetti dei riti funebri dei più antichi abitanti della valle. I reperti rinvenuti durante gli scavi alla necropoli sono conservati nell’Antiquarium della Civiltà Safina.
Di rilevanza artistico-religiosa sono la Chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo, risalente al XIII secolo, che fu più volte danneggiata e ricostruita nel corso dei secoli, perdendo in parte le sue caratteristiche originali. Gli affreschi, realizzati dal pittore Paolo Gamba da Ripabottoni, e il Crocifisso ligneo risalgono alla seconda metà del ‘700; la Chiesa della Madonna delle Grazie che, edificata nel XIV secolo nel perimetro in cui ora sorge il lago artificiale Barrea, fu ricostruita nella posizione attuale per evitare che venisse coperta dall’acqua.
L’offerta culinaria del borgo è ricca di cibi tradizionali, espressione del territorio. Squisiti sono gli orapi, serviti in zuppa con fagioli o come primo piatto insieme a degli gnocchetti. Da assaggiare sono anche la muscischia, carne di pecora essiccata, la pizza ki sfrijvie, ovvero una focaccia con pezzetti di lardo derivati dalla cottura del grasso di maiale fatta per ottenere lo strutto, e il capitone.
Le specialità di carnevale sono le scarcioffl’, dolce cosparso di zucchero, e la cicirchiata, dolce a base di palline di impasto a forma di ciambella, tenute insieme dal miele. Del periodo pasquale imperdibile è u’ cor’, dolce a base di mandorle con ripieno di ciammell’.
È celebre di questo borgo la tradizionale Passione Vivente del Venerdì Santo, che coinvolge quasi 200 attori e figuranti. Fa parte dei Borghi Autentici d’Italia.