Beni Culturali e Ambientali

Basilica Santa Maria Di Collemaggio – L’Aquila

By 4 Maggio 2021Novembre 30th, 2022No Comments

Il complesso architettonico cui fa capo la basilica di Collemaggio sorge al centro della città dell’Aquila, tra Porta Bazzano e il terminale del Tratturo Magno che dall’Aquila conduceva a Foggia.

Secondo la tradizione l’edificazione del tempio fu voluta dall’eremita Pietro Angelerio da Morrone, che qui fu incoronato papa il 29 agosto del 1294 con il nome di Celestino V. Il santo monaco avrebbe ricevuto la richiesta di innalzare sul posto una chiesa in onore della Vergine Maria dalla Vergine stessa, apparsagli in una sosta sul luogo detto “Collemadio”, nel 1275, mentre il frate si recava al Concilio di Lione in Francia.
Collemaggio, monumento simbolo del capoluogo abruzzese, racchiude in sé un insieme di stili diversi frutto di  fasi costruttive e restauri cui è stata sottoposta nel corso dei secoli. Oggi si presenta come un’ampissima aula divisa in tre navate. La copertura è a capriate lignee a vista e la pavimentazione, disseminata di pietre tombali, riprende il disegno  della facciata; sulle navate laterali si snoda una successione di finestre gotiche.

Intorno alla prima metà del XV secolo fu terminata la straordinaria facciata interamente rivestita in pietra locale bianca e rosa, incastonata in un gioco geometrico che richiama la “Fontana delle 99 cannelle” e il  santuario del Volto Santo di Manoppello. Nella parte superiore spicca un raffinatissimo rosone e nella parte inferiore si aprono tre portali romanici e altri due rosoni, di dimensioni minori. Il rosone centrale della Basilica di Collemaggio non ha eguali in Abruzzo. I trafori di foglie d’acanto ricordano le trine del tombolo abruzzese. 

Figure angeliche, tortiglioni, motivi vegetali ed animali e una Madonna con Bambino che mostra la Bolla della Perdonanza impreziosiscono l’ingresso principale. Sul fianco sinistro della basilica si apre la Porta Santa, su cui è posto uno stemma raffigurante un’aquila, simbolo della città. Ogni anno dalla sera del 28 a quella del 29 agosto la porta si apre per l’annuale Perdonanza,  Patrimonio culturale immateriale dell’Umanitàdurante il quale è attraversata da una continua folla di fedeli dediti a confessioni, veglie di preghiera e celebrazioni liturgiche.
Tra il 1969 ed il 1972 il restauro ha riportato alla luce una serie di affreschi degli altari eseguite da Antonio da Atri, tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo. Sulle pareti laterali sono esposte, tra le altre, le pregevoli tele di Karl Ruther (1603-1703 ca.) con scene della vita di Celestino V. All’interno della basilica sono custodite le spoglie di S. Pietro Celestino; il mausoleo in marmo, capolavoro dell’arte rinascimentale, fu realizzato da Girolamo da Vicenza nel 1517. Sul lato destro della chiesa si accede al chiostro, caratterizzato da un bellissimo porticato con al centro una fontana monumentale. L’antico refettorio è stato trasformato in sala Celestiniana, stupendamente affrescata, sui quali spicca quello cinquecentesco di Saturnino Gatti raffigurante la crocifissione di Gesù.

La Basilica è stata oggetto di un importante intervento di recupero e restauro dopo il sisma del 2009 che ha ricevuto un prestigioso riconoscimento: l’assegnazione da parte della Commissione Europea e da Europa Nostra dell’ European Heritage Awards,  premio europeo dedicato al patrimonio culturale dell’Europa per la categoria “Conservazione”.

Nel 2018, dono dell’artista Beverly Pepper alla città, è stata inaugurata Amphisculpture, un teatro all’aperto, con capienza di 1.800 posti installato sul declivio naturale del Parco del Sole a L’Aquila, l’area verde che circonda la basilica di Santa Maria di Collemaggio. L’opera è stata realizzata utilizzando la pietra calcarea locale bianca e rossa  che richiama i colori della basilica. 

Tra storia e leggenda: ricco di significati simbolici, per alcuni studiosi, il collegamento tra i rosoni e il pavimento  della basilica.  Singolari forme geometriche somiglianti a un labirinto si creano quando, durante il solstizio d’estate, la luce solare penetra all’interno attraverso i tre rosoni in 6 punti precisi del pavimento in cui le mattonelle sono disposte in tre cerchi concentrici. Secondo alcuni la lettura dei cerchi produrrebbe una musica misteriosa. Reconditi significati simbolici sono messi in evidenza nei rosoni di Collemaggio  da Michele Proclamato che, nel volume “Il segreto delle tre ottave. Dai rosoni di Collemaggio ai cerchi nel grano alla ricerca delle leggi dell’universo“, ha approfondito precisi rapporti numerici e matematici esistenti tra i rosoni e le leggi astronomiche: “ogni particolare architettonico di un rosone indica sempre una misura spaziale, mentre ogni vuoto architettonico al suo interno un arco temporale”.  

La Basilica di Collemaggio sarebbe stata costruita tenendo conto delle stelle e utilizzando parte del tesoro dei Cavalieri Templari che conservarono al suo interno reliquie come le spine della corona di Cristo durante il suo calvario e  l’indice della mano destra di San Giovanni Battista. Lo stesso Pietro Angelerio, sulla cui tomba si trova l’emblema di Re Salomone,  simbolo di saggezza e di conoscenze iniziatiche, potrebbe essere stato affidatario del tesoro dopo il suo  incontro con i Templari al Concilio di Lione.  

L. Toppeta 05-11-2020

ph-Aquilanus-CC-BY-SA-3-0