Luogo anticamente considerato sacro e dedicato a Giove, il Bosco di Sant’Antonio, si estende per 17 ettari tra le dorsali del Monte Pizzalto e del Monte Rotella. Offre un incredibile scenario di faggi secolari dalle forme bizzarre, ma sono presenti nell’area anche l’Acero campestre, il Pero selvatico, il Ciliegio il Carpine nero, il Tasso. Nel bosco fioriscono anemoni, peonie, primule, ciclamini, genziane e la rara orchidea Epipactis purpurata. Importante per la continuità faunistica tra le grandi aree protette (Parco Nazionale d’Abruzzo e della Majella), è popolato da una rara avifauna e da piccoli mammiferi. Punto di partenza in estate per escursioni e passeggiate a cavallo, in inverno è luogo ideale per la pratica dello sci di fondo ed itinerari escursionistici. La Regione Abruzzo, con L.R. n. 66/86, ha istituito su questo territorio (550 ettari) la prima Riserva naturale guidata, ricompresa ora nel Parco Nazionale della Majella.