Beni Culturali e Ambientali

Bosco Martese

By 4 Maggio 2021Novembre 30th, 2022No Comments

Nell’angolo più isolato e selvaggio dei Monti della Laga (attualmente compresi nel Parco Nazionale Gran Sasso-Laga), si trova una delle sempre più rare aree di Wildreness presenti in Italia: il Bosco Martese. Si tratta di una delle perle offerte dai Monti della Laga nel versante teramano e per visitarlo occorre raggiungere il Ceppo, a circa 35 km da Teramo. Sicuramente i periodi migliori sono la Primavera e l’Autunno con l’esplosione di colori. Ciò nulla toglie al fascino delle cascate ghiacciate e del bosco ricoperto di neve nel periodo invernale e al verde sterminato dell’estate. La zona è ricca di ruscelli, orchidee spontanee che catturano l’interesse del visitatore. Oltre 30 chilometri di faggi, abeti e querce e un confine naturale tra due mondi: a sud l’Abruzzo e l’ex Regno delle due Sicilie, a Nord le Marche e l’ex Stato Pontificio. Si parte da qui, dal Ceppo di Santa Maria, località situata a circa 40 chilometri da Teramo per una passeggiata a quota oltre mille metri che attraversa il Bosco del Martese, vero e proprio gioiello del Parco Nazionale dei Monti della Laga. Da qui è passata una storia che ha segnato l’Italia del dopoguerra, una storia che ha a che fare anche con la nostra libertà. Pochi giorni dopo l’armistizio del’8 settembre, del ’43, infatti, in questi boschi si riunirono spontaneamente militari e civili di ogni estrazione e provenienza che si opponevano all’occupazione di Teramo. Non solo italiani quindi, ma un gruppo composito che annoverava anche jugoslavi, inglesi, canadesi, neozelandesi ed australiani, allontanatisi dai campi di prigionia del centro e del sud. Il 25 settembre del 1943 i tedeschi salirono fino a qui per stanare con la forza i ribelli e costringerli alla resa, seguì, una battaglia sanguinosa che diede avvio alla lotta di Liberazione che, nel teramano, durò circa nove mesi. Secondo fonti partigiane lo scontro costò ai nazifascisti 50 uomini, cinque camion e due autovetture. Dopo la battaglia i ribelli si dispersero e vagarono per giorni sui tanti crinali scoscesi all’ombra di faggi e abeti. Gli occupanti cannoneggiarono a lungo il bosco e avviarono una dura rappresaglia, ma la miccia era ormai innescata. Fu il segnale che era possibile ribellarsi e vincere contro un nemico più forte e meglio organizzato.Una vittoria e un atto di ribellione all’occupazione nazifascista che viene ricordato ogni anno nel mese di settembre nel piazzale del Ceppo, in località Rocca Santa Maria, in provincia di Teramo, una celebrazione che quest’anno, a 75 anni di distanza, suona come un monito a non dimenticare.

Info : www.gransassolagapark.it