Il “Camminarmangiando” è da ritenersi una escursione nei luoghi, nella storia e nella cultura dei nostri avi. Ad un occhio attento e curioso non potrà certo sfuggire un territorio ricco di testimonianze della presenza millenaria dell’uomo in cui i segni dell’abbandono (incolti, terrazzamenti, ruderi di stinzie e nuclei abbandonati) sono sempre più evidenti.
La manifestazione si prefigge lo scopo di mantenere nella memoria di tutti noi o di far conoscere alle generazioni future il territorio, le tradizioni popolari, gli antichi mestieri, i sapori che costituivano l’essenza della vita della popolazione di questa parte del territorio dell’area Vestina.
Partendo dal centro cittadino si percorre il sentiero storico che si snoda lungo la valle del Tavo, si incontrano via via i nuclei rurali, le case sparse, campi e radure nella fitta vegetazione fino a raggiungere la valle d’Angri: un vero ombelico dell’Abruzzo montano, nota soprattutto per la limpidezza e la freschezza delle sue acque. Sul percorso, i punti di dimostrazione e degustazione, permettono di entrare in un mondo antico, ormai quasi scomparso. Di volta in volta vengono trattati argomenti che parlano e raccontano momenti di vita quotidiana: “il centro storico”, “la cultura del miele”, “il buon pane fatto in casa”, “l’arte dei cestai”, “la festa della trebbiatura”, “il duro lavoro nei boschi”. Non manca naturalmente il profumo del famoso “Pecorino di Farindola” e quello legato alla “nuova economia del tartufo”.
Per tutti, la possibilità di una giornata all’aria aperta, in uno scenario ambientale di incomparabile bellezza che permette di osservare (salvo caso contrario) la cascata della Vitella d’oro ed i camosci della vicina area faunistica.
Il “Camminarmangiando” è parte integrante del progetto “eco-museo dell’alta valle del Tavo”.
(LT)
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