Beni Culturali e Ambientali

Castilenti

By 30 Novembre 2023No Comments

Fra i borghi e le pietre antiche “parlanti” della provincia di Teramo, una tappa merita Castilenti, che si stende lungo una dorsale sul fiume Fino, nei pressi del confine con il territorio pescarese.
Antichi, anzi antichissimi il suo abitato, le sue origini, la sua storia.
In località Casabianca sono nascoste probabilmente le sue radici ancestrali, testimoniate dalle tracce di insediamenti italici, come una sepoltura con un corredo funerario munito di spada in ferro, scodella e una brocchetta con un manico di bronzo.

L’anima romana dell’abitato giace invece in quel “Castrum Lentuli”, forse un accampamento romano, in seguito divenuto vero e proprio agglomerato urbano.
Di quei tempi, raccontano una necropoli romana, scoperta sul vicino Colle San Pietro, dove è stata rinvenuta anche una pietra miliare, databile tra il 367 ed il 375 d.C., lungo la via di collegamento fra Atri e Penne, che riporta un’iscrizione in cui sono citati gli imperatori Valente, Valentiniano e Graziano. 
Altre vestigia sono emerse a Fonte Pisciarello, con i resti di una villa romana, e brani di varie costruzioni nelle frazioni di Fano, San Savino, Colle Marciano, Santa Croce e Colle Pulciano.

In epoca medievale, il paese fu conteso tra varie famiglie nobiliari, i più importanti gli Acquaviva, fin quando divenne dominio dei marchesi De Sterlich, che vi edificarono un palazzo sui resti di un fortilizio.
Lo potete ammirare ancora oggi con la chiesa madre di Santa Vittoria di cui si hanno tracce fin dal ‘300 e restaurata alla fine del settecento.
Appena fuori il paese trovate la “Fonte vecchia”, risalente al XVI secolo, con un mascherone centrale e due serpenti, che si avvolgono attorno a un tridente, simbolo del dio del mare Poseidone. 
Poco distante, raggiungete per una visita anche la trecentesca chiesa di San Pietro e quella di Santa Croce.

L’esplorazione del territorio continua con la conoscenza dell’antico convento di Monte Uliveto con l’annessa chiesa di Santa Maria, risalenti alla fine del 1500 ed edificati dai nobili di Castilenti.
Il monumento religioso ha un raffinato soffitto ligneo dipinto e sulle pareti brillano gli affreschi del pittore Sebastiano Majewsky, l’artista polacco, che intorno al 1620 si trasferì in Abruzzo, stabilendosi a Teramo.
All’esterno, ammirate un atrio formato da tre grandi archi a tutto sesto con un portale decorato da una lunetta affrescata.

A pranzo, non avete che l’imbarazzo della scelta fra i celebri piatti della provincia, come i maccheroni alla chitarra, conditi prevalentemente con il classico sugo alle pallottine di carne, oppure alle tre carni, o ancora con pomodoro e basilico, con funghi e tartufi e persino ai frutti di mare.
È considerato il primo piatto abruzzese per eccellenza.