La cattedrale di San Massimo prospetta sulla principale piazza della città dell’Aquila, la cui denominazione, piazza Duomo, deriva proprio dalla chiesa.
La facciata di San Massimo, assieme a quella della laterale chiesa del Suffragio, contribuisce in maniera sostanziale alla composizione della scenografia di questo importante spazio metropolitano.
L’edificio sacro è in realtà dedicato ai Santi Massimo e Giorgio, per cui la corretta intitolazione comprende entrambi i nomi.
Il Duomo aquilano si inserisce in quella nutrita serie di costruzioni che, nel corso del Settecento, furono sottoposte ad interventi di ristrutturazione, totale o parziale. La riprogettazione venne commissionata, nel 1708, all’architetto romano Sebastiano Cipriani; i lavori furono avviati nel 1711 e l’intero percorso di rifacimento si protrasse sino alla prima metà del XX secolo.
L’interno della chiesa, totale frutto dunque degli interventi Sette-Ottocenteschi si presenta oggi con pianta a croce latina ad una navata e propone, con le sue cappelle laterali intercomunicanti, una originale versione del modello gesuitico.
La volta della navata è affrescata con le figure dei SS. Protettori Massimo, Bernardino da Siena, Pietro Celestino ed Equizio (1886-87), opera di Annibale Brugnoli; la parte del transetto è stata invece decorata da Venanzio Mascitelli con la caratteristica cupola in finta prospettiva, ispirata a disegni di Andrea Pozzo.
L’intero ambiente è arricchito da una serie di rilevanti opere d’arte appartenenti ad epoche diverse tra le quali, degne di menzione, risultano il sepolcro del cardinale Amico Agnifili vescovo dell’Aquila (1480), scolpito da Silvestro dall’Aquila e ricomposto con i resti delle rovine del terremoto del 1703, conservato a destra dell’ingresso; la grandiosa tela del Patini raffigurante San Carlo tra gli appestati, posta nel 1888 nell’altare a sinistra del transetto. L’abside è arricchita dalle grandi tele di Donato Teodoro e di Girolamo Cenatiempo (1733) e dal prezioso coro ligneo settecentesco intagliato da Ferdinando Mosca di Pescocostanzo (1685-1773).
I gravi danni subiti in seguito al sisma del 6 aprile 2009 hanno reso inagibile l’edificio. La Soprintendenza ha autorizzato il progetto di restauro e ricostruzione della cattedrale di San Massimo che sarà avviata nel 2020.
Molte opere d’arte provenienti dal Duomo sono esposte nel Museo Nazionale de L’Aquila.