Riconosciuto dal 2003 Centro di Educazione Ambientale di Interesse Regionale, tra le varie attività ospita il Museo naturalistico-archeologico “Maurizio Locali”, con un’ampia sezione dedicata al camoscio appenninico allestita con pannelli didattici e diorami in grado di illustrare l’ambiente della fauna rupestre del parco. Al piano superiore presenta un’interessante sezione archeologica che consente di ripercorrere la storia della Majella orientale dalla Preistoria fino ai giorni nostri. Tra i reperti più antichi, il calco dell’Uomo della Majella risalente a oltre 7000 anni fa ed un frammento di mandibola di Macaco, primo rinvenimento in Abruzzo di questa specie che abitava il territorio durante la Preistoria.
Al centro visita è annesso anche il Giardino Botanico “Michele Tenore”, che ospita attualmente circa 500 specie vegetali tra le quali il Fiordaliso della Maiella, simbolo del giardino di Lama dei Peligni. Strutturato in sezioni didattiche ed in sezioni che riproducono gli ambienti vegetazionali della Majella, molte delle specie ivi coltivate sono endemiche dell’Appennino Centrale o esclusive della Majella e dei rilievi circostanti. Oltre a finalità di carattere culturale ed educativo, il giardino si è prefissato anche lo scopo di conservare specie rare e di tutelare ex-situ alcune specie in pericolo di estinzione della flora abruzzese, grazie alla presenza della Banca del Germoplasma della Maiella. Ogni anno, inoltre, viene effettuata la raccolta dei semi finalizzata alle operazioni di scambio con altri giardini botanici italiani ed esteri.
Nel giardino è localizzato anche un Villaggio Neolitico, con la ricostruzione di una capanna in pietra a secco – testimonianza del paesaggio agropastorale della Majella – dentro la quale è possibile entrare ed osservare gli ambienti di vita dell’Uomo Neolitico della Majella, nonché un’area faunistica del camoscio appenninico, realizzata agli inizi degli anni ’90 per salvaguardare una specie che rischiava l’estinzione. Il centro infine rappresenta l’ideale punto di partenza per itinerari escursionistici verso il Rifugio Tarì oppure per recarsi alla scoperta delle pitture rupestri, dell’eremo di Grotta S. Angelo e della Grotta del Cavallone.
Da non perdere: villaggio neolitico (ricostruzione); capanna in pietra a secco (ricostruzione); banca del germoplasma; area faunistica del camoscio appenninico.
Informazioni: Località Colle Madonna, Lama dei Peligni (CH) | www.majexperience.it | dott.ssa Francesca Tantalo | tel. 0872 916010 – 340 6807479 | mail info@majexperience.it