La Chiesa di San Giuseppe, che sorge al centro del vecchio borgo, è l’antica chiesa del monastero romanico di Santo Salvo (secc. X-XII), ristrutturata dai monaci cistercensi nel XIII sec. (di questa fase resta un tratto del muro di settentrione, con due monofore gotiche), restaurata nel ‘700 e quasi interamente ricostruita appena dopo la metà dell’800, in uno stile ormai pienamente neoclassico. Nel 1961-62, il sacro edificio ha subito anche la demolizione della facciata e del campanile originari, che sono stati ricostruiti in uno stile pseudo-romanico previo allungamento di una campata. Nell’interno, a navata unica e cappelle laterali, si trovano alcuni dipinti di valore artistico. Sul fondo (interno dell’abside) è collocata una tela della Sacra Famiglia, chiamata localmente “Quadro di San Giuseppe” ma meglio definibile come un “Riposo durante la fuga in Egitto”, di fattezze rinascimentali. Nella seconda cappella a sinistra è invece collocata una tela seicentesca, vagamente caravaggesca, raffigurante una Deposizione dalla Croce o Pietà. La cappella di destra del coro è dedicata al Patrono della città, San Vitale. Vi sono conservate le reliquie e le statue del Santo, il cui culto è esplicitamente ravennate. Nella cappella opposta vi è una interessante tela del 1857, raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù e Maria”, firmata dal noto pittore di Guardiagrele Franco De Benedictis.