La chiesa di S. Clemente sorge nei pressi di Notaresco, nella valle attraversata dal Vomano. L’edificio vanta origini antiche ed una tradizione storica connessa alle vicende delle più grandi abbazie della regione, edificata tra l’871-2 e l’890. Al IX secolo sono attribuiti i rilievi scolpiti in facciata e durante l’XII secolo la chiesa assunse le forme odierne. Il decoro del portale è riconducibile al 1108; negli stipiti e nell’architrave si sviluppa un tralcio vegetale con fiori e foglie. L’interno è caratterizzato da un impianto a tre navate con archi a tutto sesto. Durante gli ultimi restauri sono stati rinvenuti lungo la navata della chiesa dei resti di un tempio pagano, resi visibili al visitatore grazie a delle lastre trasparenti poste come pavimento sul soffitto della cripta. L’elemento che più di ogni altro caratterizza la chiesa di S. Clemente è senza dubbio il prezioso ciborio che troneggia insieme all’altare e unisce elementi della tradizione con motivi decorativi arabi e celtici frutto della creatività di Ruggiero e Roberto, riflesso della vivace realtà culturale che impronta l’Italia normanna del XII secolo. L’opera, sebbene non datata, è collocabile cronologicamente tra il 1140 ed il 1150, come prima realizzazione nota della bottega di Roberto, che produrrà più tardi, con la collaborazione di Nicodemo, il capolavoro di S. Maria in Val Porclaneta a Rosciolo. All’interno della chiesa si conservano poche tracce di decorazione ad affresco. Lungo la navata sinistra si trova una edicoletta datata 1419 con affreschi raffiguranti un’Annunciazione, Cristo benedicente, i simboli degli Evangelisti, S. Clemente ed una Madonna.