Beni Culturali e Ambientali

Chiesa di Santa Maria a Mare – Giulianova (Te)

By 4 Maggio 2021Novembre 30th, 2022No Comments

La chiesa di Santa Maria a Mare sorge al di fuori del centro storico, lungo la costa.

Si trova sul luogo dell’antica città romana di Castrum Novum che poi divenne il centro medievale di San Flaviano. Non si può stabilire con certezza la data di fondazione dell’edificio, ma le testimonianze più antiche risalgono al XII secolo: è probabile che essa sia stata costruita prima dell’anno Mille e riedificata dalle fondamenta nel XII secolo. Fu il vescovo Guido, per riconoscenza al borgo di San Flaviano, che lo aveva ospitato nella difficoltà della guerra, a ricostruire la chiesa nel 1156.

La chiesa ha subìto notevoli trasformazioni e modifiche nel corso del tempo mantenendo però i suoi caratteri romanici. L’ultimo restauro effettuato tra il 1964 e il 1968 ha riportato alla luce il suo aspetto duecentesco, ha salvaguardato molti resti dell’architettura romanica, ha eliminato le aggiunte dei secoli XVII e XVIII, in netto contrasto con lo stile originario, per riportare l’edificio al suo aspetto primitivo. La struttura duecentesca presentava tre navate con tre corrispondenti absidi eliminate nel corso di un lavoro di ampliamento trecentesco e sostituite da una parete lineare, e le navate sono state ridotte a due a causa di crolli.

Due piccole finestre servono ad illuminare l’interno. La parte destra, per gran parte originaria, si presenta più articolata dell’altra con due ingressi e cinque finestre.  Al di sotto delle falde del tetto sono sedici archetti pensili, motivo che si ritrova anche nelle pareti laterali. Nella parte sinistra del prospetto è un elegante portale. Il campanile attuale è stato sostituito a quello romanico. Si tratta di un campanile a vela con due campane sovrapposte. Il portale, stilisticamente vicino a quello della cattedrale di Atri e della chiesa di S. Francesco a Città Sant’Angelo, dell’inizio del Trecento ed attribuito a Raimondo di Poggio, maestro scalpellino ed architetto. Sui lati tre robuste colonne, culminano in capitelli lavorati a foglie, margherite ed animali mitologici. Sui capitelli delle colonne esterne stanno due basi con due leoni accovacciati, simbolo della forza e della potenza della Chiesa che non teme di essere perseguitata, come è accaduto dall’origine della sua storia; a simboleggiare questa forza è il leone di destra che sembra intrattenere una lotta con un drago, simbolo di eresie e persecuzioni mentre quello di sinistra più pacatamente regge in mano un libro. La parte più ricca e preziosa del portale è l’archivolto, riccamente decorato secondo la maniera atriana, composto da quattro archi concentrici e due facce, una anteriore decorata con motivi floreali, animali e volti umani, l’altra è quella sottostante decorata con diciotto formelle scolpite a bassorilievo: l’aquila e il falco sono simboli della luce, la salamandra simboleggia il fuoco, la colomba rappresenta lo Spirito Santo, i leoni sono indice di potenza e forza. La serie di formelle rappresenta una storia, raccontata attraverso scene simboliche, che narra del continuo mutamento espresso attraverso le diverse fasi dello zodiaco, dell’alternarsi delle stagioni e del percorso del sole durante l’arco della giornata nel suo continuo passare tra l’aurora, l’alba, il giorno, il tramonto, il crepuscolo e il buio della notte. E così si susseguono scene varie e curiose piene di riferimento ai miti, al modo pagano e alla tradizione cristiana. La lunetta sopra il portale ospita una piccola scultura raffigurante la Madonna in cattedra che stringe a sé il Figlio in una posa di struggente tenerezza, espressione di un’arte romanica che già risente di influssi gotici. Alla mano di Raimondo di Poggio e alla scuola di Atri va attribuita anche la colonna con capitello che si trova al centro dell’aula presbiteriale.

Intorno al 1850 fu accorpata al convento dei Padri Passionisti convento e, nella notte dell’otto luglio 1853, durante un viaggio verso Isola del Gran Sasso, San Gabriele dell’Addolorata, patrono dell’Abruzzo e degli studenti, trascorse in questa chiesa la notte. Nella chiesa si conserva intatta la camera occupata dal Santo.

L.T. 28-12-2020

ph: Di Casalmaggiore Provincia – Opera propria, CC BY-SA 3.0