Costruita sui resti di un tempio pagano dedicato ad Ercole, la Chiesa di Santa Maria a Vico sorge vicino al borgo di Sant’Omero. E ‘considerata come l’unico monumento d’Abruzzo anteriore al Mille giunto a noi quasi completo. Al XII secolo risale la più antica menzione del complesso, Plebs S. Mariae in Vico, ricordato nella bolla rivolta al Vescovo di Teramo del pontefice Anastasio IV, datata 27 novembre 1153. Lo schema della pianta è estremamente semplice: un rettangolo allungato diviso in tre navate dove, in corrispondenza di quella centrale, si trova l’abside.
Le cinque finestre assicurano all’interno una scarsa illuminazione, compensata però dall’ampio rosone aperto nel prospetto principale. La torre campanaria fu aggiunta nel Trecento, quando anche la facciata subì un’opera di ampio restauro. L’interno della Chiesa era impreziosito da affreschi di notevole fattura come una Madonna in trono col Bambino colta nel gesto affettuoso di stringerlo al volto, un’Annunciazione e una seconda Madonna in trono col Bambino con indiscutibili influenze giottesche, assorbite molto probabilmente dall’Umbria. Ad altra mano e ad anni prossimi alla metà del Trecento sembrano invece doversi riferire alcuni affreschi come il Cristo Benedicente a mezzo busto, il San Giovanni Evangelista. Nel portale si scorgono dei blocchi di pietra scolpiti “a negativo”, cioè con le figure incassate nella pietra anziché a rilievo. Una di esse è l’agnello con la Croce. Ci sono poi i simboli degli Evangelisti, con il leone alato di San Marco, il bue alato di San Luca e l’aquila di San Giovanni, oltre a vari motivi geometrici e floreali.