Forza ragazzi, seguiteci al belvedere di Collecorvino, il “top” del paese in provincia di Pescara, e buttate lo sguardo oltre: siete su una collina a 253 metri d’altezza, sospesi in un panorama che abbraccia il Gran Sasso d’Italia e la Maiella allungandosi fino al mare. In mezzo, scorrono chilometri di colline ammantate di vigneti e di uliveti, tra le principali ricchezze del borgo.
Per tutta questa bellezza, ringraziate il primo che iniziò a investire sul territorio. Si chiamava Corbino Longobardo, che poi lasciò in eredità il suo nome alla comunità, ed era figlio di Alderamo, qui stanziato nella prima metà del nono secolo.
Corbino vide quella collina ad est di Loreto Aprutino e se la prefigurò come un regno sicuro e ricco dei frutti della terra, quindi la fortificò rendendola fiorente. In seguito, la vendette con le terre comprese nella contea di Penne a Lodovico II, che a sua volta la impreziosì con le chiese di Sant’Andrea Apostolo e di San Paterniano, detto San Patrignano, abate e vescovo benedettino.
Gli altri tesori del borgo. Ancora oggi potete ammirare il meraviglioso doppio campanile della chiesa di Sant’Andrea Apostolo, che domina l’abitato, e il convento di San Patrignano, sul colle di fronte, completamente ristrutturato, con affreschi seicenteschi di grande pregio sulla vita di Sant’Antonio e di San Francesco.
Il monumento religioso vi racconta tante storie del passato monacale, che vi incuriosiranno di sicuro: come quella del pozzo del chiostro, che custodisce un’antica pianta officinale, il Capelvenere, coltivata dai Benedettini da secoli per le sue proprietà benefiche nella cura delle malattie respiratorie; o quella di un affresco del ‘600 raffigurante “L’ultima cena”, per secoli nascosto nel refettorio e improvvisamente tornato alla luce.
Ammirate anche la chiesa dell’Incoronata con la facciata in laterizio stretta da torri campanarie gemelle, che conserva statue di un certo pregio, e l’antico castello dall’aspetto neoclassico con l’antica torretta di osservazione.
Dopo aver girato in lungo e in largo, rilassatevi sulla panchina del Belvedere con un bel calice di vino “marchiato” Colline Pescaresi IGT, una delle più importanti aree vitivinicole della regione.
E a tavola, prima di iniziare le danze culinarie, preparatevi una bruschetta con l’olio del territorio, il Dop Aprutino Pescarese, una delizia che ha decretato l’iscrizione di Collecorvino all’associazione delle “Città dell’olio”.
Assaggiate quindi i maccheroni della “tresca” con sugo di papera, i “Pipindune e Ove”, gli arrosticini di pecora, le crispelle (pizze fritte) e gli spinaci locali, ricchi e prelibati, da gustare anche crudi.