Dell’antico Convento Celestino di San’Onofrio ai nostri giorni è giunta purtroppo solamente la sala affrescata del refettorio: Dal punto di vista strutturale il refettorio è praticamente integro, nonostante in passato sia stato usato come deposito di grano. Gli affreschi, attribuiti al pittore Giacomo da Campli sono considerati una delle più belle testimonianze della scuola pretuziana del 1400. Il soffitto del refettorio è caratterizzato da una volta a vela sostenuta da pennacchi, sulla quale sono affrescati i Santi Celestini, Santa Scolastica ed una Trinità. Sulla parete d’ingresso è rappresentato un paesaggio di grande suggestione, nel quale molto probabilmente è riconoscibile Campli. La parete opposta, quella di fondo, conserva, affrescate all’interno di due archi, un’Annunciazione ed un’Ultima cena di rara bellezza e di grande effetto. La parete destra pur rovinata dalle tracce di tre finestre aperte e poi murate, racconta la vita di eremita di S. Onofrio. Nel lato opposto tra gli strombi di tre finestre, sono affrescati i ritratti di S. Michele di altri Santi.