È una montagna speciale quella vi propone Cortino, il comune più alto della provincia di Teramo.
Appollaiato su oltre mille metri di altitudine, il borgo nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si estende con le sue 19 frazioni su un territorio incontaminato, ricco di sentieri naturalistici immersi nei rarissimi boschi di abete bianco, tra torrenti d’acqua cristallina, che nascono dalle vette più alte dell’Appennino.
l vostro soggiorno, specie in estate e in autunno, sarà una favola all’insegna del benessere, tra la contemplazione della natura, le escursioni, la visita alle antichità dell’area, la bontà della sua gastronomia pastorale.
Cortino, il cui nome è probabilmente un diminutivo di “corte” a indicare un piccolo podere abitato da coloni, compare per la prima volta nel 1029, anche se numerosi resti di epoca romana siano stati rinvenuti su tutto il suo territorio. Nella frazione di Pagliaroli, in particolare, gli scavi effettuati nel 1997 hanno restituito i resti di un tempio del III-II sec a.C. dedicato a Giove e numerosi reperti, tra i quali la testa di un guerriero con elmo, dedicata alla dea Athena, conservata oggi al Museo archeologico di Chieti.
Il piccolo borgo Cortino si trovò nel Medioevo sotto il dominio del Vescovo di Teramo, in seguito, dal 1529 al 1799, fece parte dello Stato della Montagna di Roseto degli Acquaviva, che ne mantennero il controllo fino all’arrivo dei francesi nel 1799.
Prima di addentrarvi nei boschi, visitate le antiche emergenze artistiche del territorio, come a Padula la chiesa di Santa Maria Assunta, “promossa” a Santuario della Madonna dei Monti della Laga, risalente al XV secolo, a navata unica con affreschi cinquecenteschi, un organo ligneo e altari barocchi; a Servillo la chiesa dell’Annunziata, dedicata alla Madonna della Mercede, nota fin dal 1526 come Santa Maria de “Sirbillo” con il tetto a capanna e il campanile a vela; a Pezzelle la chiesa di San Paolo, del XVI secolo, che conserva dipinti di pregio.
Tra i percorsi alla scoperta della natura, ve ne consigliamo alcuni: quello che da Elce si diparte verso il Monte Bilanciere, il “Sentiero natura dell’Abete bianco”, che attraverso panorami mistici, vi conduce all’Abetina di Cortino, uno dei pochi nuclei spontanei di abete bianco rimasti sull’Appennino centrale, e l’escursione guidata da accompagnatori alle sorgenti del Tordino, che parte da Padula. Tra ruscelli e incantate fioriture, giungete al rifugio della Fiumata dove potete assaggiare gli orapi, prelibati spinaci selvatici di montagna.
Sulla via del ritorno potete fermarvi ad ammirare due cascate, tra cui quella di Cantagalli con il suo caratteristico doppio salto.
La specialità di Cortino, assolutamente da assaggiare, è la pecora cucinata alla callara, ovvero nel caldaio, al centro di una rinomata sagra che si svolge ogni anno, nel mese di luglio. Ottimi sono le castagne e i funghi porcini, che impreziosiscono la cucina locale.
Cos’altro vedere:
- La chiesa di Santa Giusta, Agnova
- La chiesa di San Lorenzo, Elce
- La chiese di Santa Maria e San Vincenzo, Casagreca
- La chiesa di S. Andrea Apostolo, Faieto
- La chiesa di San Michele Arcangelo, a Lame di Cortino
- La chiesa di San Donato, a Caiano