- Lunghezza (km): 166.70
- Dislivello (m): 1269
- Difficoltà: difficile
- Durata (ore): 0
Itinerario: Sulmona – Villalago – Scanno – Villetta Barrea – Barrea – Alfedena – Castel di Sangro – Roccaraso – Rivisondoli – Pescocostanzo – Campo di Giove – Cansano – Sulmona
Descrizione: è un percorso ad anello che vale un tesoro quello che in poco più di 150 chilometri consente al cicloturista di immergersi tra le meraviglie naturali di due parchi nazionali, laghi fiabeschi dalle acque limpide e cangianti e borghi antichi dal fascino millenario. Partiti dalla città patria del poeta Ovidio, ci si dirige lungo la valle del fiume Sagittario fino al borgo di Castrovalva, scenograficamente sospeso tra cielo e terra e reso unico dalle incisioni dell’artista olandese Escher. Protetti da suggestive pareti di roccia, si prosegue addentrandosi nella Riserva naturale del lago di San Domenico, le cui verdi acque introducono all’abitato di Villalago. Il borgo di Scanno, con il suo lago a forma di cuore e le donne strette ancora in abiti tradizionali, distano solo pochi tornanti.
Da lì si abbandona la valle e si sale in quota fino al panoramico Passo Godi dal quale, con occhi pregni di incanto e sudore, si svalica arrivando a Villetta Barrea, nel territorio protetto del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che tra le tante e naturali bellezze ospita le cinque faggete vetuste d’Abruzzo, dichiarate patrimonio mondiale da parte dell’Unesco. Ora è il fiume Sangro ad accompagnare la pedalata del cicloturista, che in sequenza può rispecchiarsi nelle acque dorate del lago di Barrea fino al borgo omonimo e proseguire poi per Alfedena, porta meridionale di accesso al parco e sede del centro visite del lupo.
Immettendosi sulla SS 17 si arriva a Castel di Sangro, paese natale del pittore Teofilo Patini ed autentico luogo del gusto grazie allo chef Niko Romito, premiato con le Tre stelle dalla guida Michelin. Proseguendo lungo la statale si torna a salire raggiungendo prima Roccaraso ed i suoi impianti sciistici dell’Aremogna, i più grandi del Centro-Sud Italia, e poi in sequenza Rivisondoli, con i suoi squisiti formaggi, e Pescocostanzo, patria del tombolo e dei balconi fioriti, perdendosi così nelle immense aperture degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo.
Oltrepassati i binari della storica ferrovia Sulmona-Isernia nelle vicinanze della stazione di Palena, al Valico della Forchetta si prende a sinistra verso Campo di Giove. Già da qualche chilometro siamo entrati nel territorio del Parco nazionale della Majella, la cui catena montuosa si distende sulla nostra destra. Il tour volge al termine ma prima di riconquistare Sulmona, che placida attende di riabbracciarci coccolandoci con i suoi gustosi confetti, c’è tempo ancora di concedersi una sosta a Cansano ed al sito archeologico di Ocriticum, sciogliendosi nella visione di sua maestà il Gran Sasso d’Italia che da lontano veglia e protegge la sua terra.
Curiosità: la storica linea ferrata Sulmona-Carpinone-Isernia, capolavoro di ingegneria ferroviaria inaugurata nel settembre del 1897, a cinque anni esatti dall’inaugurazione del primo segmento in arrivo fino alla stazione di Cansano, è conosciuta in tutto il mondo come la Transiberiana d’Italia per via della straordinaria bellezza disseminata lungo il suo itinerario. Alla stazione unificata di Rivisondoli-Pescocostanzo raggiunge i 1.268,82 metri di altitudine che ne fanno la più alta della rete dopo quella del Brennero. Attualmente chiusa al traffico di linea, è utilizzata a fini esclusivamente turistici ospitando tutto l’anno i viaggi di treni storici organizzati dall’associazione leRotaie in collaborazione con la Fondazione FS Italiane. Il calendario delle partenze è disponibile QUI.
Pendenza media: 3,8%
Pendenza massima: 13%
Difficoltà: tour impegnativo
Dislivello:
1269m
Lunghezza Km:
166,7
Punto di Partenza:
Sulmona
Punto di Arrivo:
Sulmona
Mappa
Coordinate GPX: