Descrizione: la Chiesa rupestre di Grotta S. Angelo sorge nel Vallone di S. Angelo, a circa 650 m s.l.m.
E’ costituito da un alto androne diviso in due da uno sperone roccioso che si apre sotto le cave di pietra del paese di Lettomanoppello.
La struttura è larga circa 22 metri e profonda 8 metri. Al centro, su uno zoccolo murario, sta la statua di San Michele Arcangelo, poggiata su un capitello posto su una cattedra in pietra. La statua, risalente al XIII secolo, è opera di maestranze che operarono anche nella Chiesa di San Tommaso a Caramanico. Attualmente vi è collocata una riproduzione in quanto l’originale è ricoverata presso il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Le somiglianze con sculture presenti in questa chiesa fanno supporre che la statua, prima collocata nella chiesa, sia stata trasferita nell’eremo in un secondo momento. All’interno dell’androne sono ancora visibili i resti di un piccolo ambiente, limitato da un recinto rettangolare e pavimentato con lastre di pietra, definito il letto di Sant’Angelo, che può essere il sito di un’antica chiesa.
Storia e leggende: A seguito dell’insediamento dei popoli Longobardi sulle pendici della Majella, hanno avuto origine i primi siti in cui veniva praticato il culto di Sant’Angelo, particolarmente venerato dagli antici germani. La piccola chiesa rupestre, costruita in un ampio riparo di Fosso S. Angelo, lentamente decadde con la scomparsa, nel ‘500, dell’omonima frazione che sorgeva poco distante. Non possiamo stabilire con certezza la sua origine ma abbiamo tutti gli elementi perché nel luogo potesse nascere un culto: la fonte, la grotta ed una assidua presenza pastorale. In una relazione inviata al Vescovo di Chieti del 1844 n si parla di “una chiesa…ma tutta rovinata” nella quale “anni addietro…il popolo nel giorno 8 maggio si portava processionalmente”. La chiesa doveva essere di piccole proporzioni. Di essa oggi restano solo alcune tracce delle fondamenta, ma l’esistenza della fonte, della grotta e di un’assidua presenza pastorale fanno pensare alla presenza di un luogo di culto. Si narra di un uomo di comprovata santità che era solito dimorare tra il paese e la grotta. Un giorno se ne persero le tracce e venne invece ritrovata la statua rappresentante l’angelo proprio nella grotta dove l’uomo si ritirava. La scultura venne portata nella chiesa del paese ma di qui, dopo tre giorni, scomparve. Era infatti tornata da sola al suo posto e, nel risalire lo zoccolo roccioso, aveva lasciato le proprie orme sulla pietra.
Riti ed eventi: Il S. Angelo di oggi può aver preso il posto di una precedente divinità similare. Di recente si è tornati all’antica tradizione di recarsi, nelle festività dell’Arcangelo, in visita alla grotta.
Nei dintorni: il borgo di Lettomanoppello (PE)
Come arrivare: A24/A25 RM-PE uscita Alanno-Scafa/ proseguire in direzione Scafa/ Lettomanoppello da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello/ seguire indicazioni per Castel di Sangro/ Roccaraso/ Sulmona/ A25 direzione Pescara uscita Alanno-Scafa/ proseguire in direzione Scafa/ Lettomanoppello
Accessibilità: vi si accede facilmente con un percorso di circa 40 minuti della strada provinciale che collega Lettomanoppello a Passo Lanciano. Il percoso è di tipo escursionistico.
Informazioni: Parco Majella
L.T. 16-06-2020.
foto di Ferdinando Blasioli -cc-by-sa-4.0