Un soggiorno a Fallo in provincia di Chieti vuol dire fare un pieno di relax, di natura, di silenzi e di sapori veri. Non a caso il paese è iscritto al prestigioso “club” dei Borghi autentici, che garantiscono la genuinità e il rispetto delle proprie radici.
Prima di tutto immergete lo sguardo nei boschi di querce, che lo circondano: è sufficiente un’occhiata a tutto quel verde per rilassarvi.
Ed ora guardate la “creatura”, abbarbicata su uno sperone roccioso da cui domina la vallata del Sangro, che vi regala un’armoniosa sensazione di delizia.
Come le due opere, custodite nella chiesa della Madonna del Soccorso e in quella di San Giovanni Battista: rispettivamente, la scultura lignea policroma della Madonna in trono con Bambino (metà del XIV secolo) e la pala d’altare che ha come soggetto l’incoronazione della Madonna con Bambino, San Giovanni Battista e San Nicola di Bari (fine sec. XVI). Quest’ultima, attribuita ad anonimo di scuola toscana, probabile seguace di Fra’ Bartolomeo.
Piccoli grandi gioielli dell’arte e della fede.
Passeggiate nel minuscolo borgo, possibilmente in silenzio, ascoltando i passi rintoccare sulle pietre antiche. Tutto attorno, affiorano le sue origini medievali, come attestano i primi documenti scritti risalenti al XII secolo, quando era conosciuto come Faldum; in seguito, nel corso dei secoli, fu possedimento di diverse e importanti famiglie come i Caldora, i Colonna, i Carafa.
Tanta pace, tanta tranquillità. Quella che invece non poteva esserci nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale, quando dal borgo partì la spedizione guidata dall’ufficiale Lionel Wigram, composta da soldati inglesi e partigiani della Brigata Maiella, per liberare la vicina Pizzoferrato dai tedeschi.
Che storia.
Il silenzio si raddoppia nella zona solitaria di borgo Valle vecchia e borgo Pietra antica, due complessi di case, all’interno del paese, in pietra e ciottoli lavorati, risalenti all’Ottocento e più volte rimaneggiati.
Lasciando il centro storico, il folto del bosco vi aspetta con i suoi segreti nascosti nel verde e tra gli spuntoni rocciosi: sono i ruderi del Mulino della Selva sul fiume Sangro e quelli sul colle conosciuto come Fallo Vecchio, un’interessante area archeologica.
Se poi avete più giorni da dedicare al territorio, prendete l’auto e in pochi chilometri raggiungete luoghi di grande fascino, tra cui le cascate del Verde di Borrello, le incisioni preistoriche di Civitaluparella; i siti archeologici sannitici e romani di Trebula e Juvanum, la Riserva Naturale Regionale dell’Abetina di Rosello coi suoi alberi giganti e i paesaggi boreali.
Volete infine conoscere l’identità culinaria di Fallo? Assaggiate per esempio “fojie e patane” (le patate del Medio Sangro), le carni d’agnello preparate con cura, i piatti arricchiti con il tartufo locale, il miele di produzione locale, e potete dire di aver toccato con mano il Genius loci del borgo.