La grotta fu scoperta nel 1573 dall’ingegner militare Francesco de Marchi che penetrò in una cavità naturale che si insinua nelle viscere della montagna per quasi mezzo chilometro. La cavità è fornita di illuminazione e di passerelle che permettono di ammirare le bellissime stalattiti e stalagmiti. Molto bella è la sala dell’organo così chiamata per il suono che proviene dalle stalattiti quando si muovono.
All’interno ci sono anche due laghetti. Alla base della parte rocciosa sottostante si apre la Grotta di Santa Maria con i resti di una cappella.
La prima parte è più facile, la seconda è più per gli esperti
Questa grotta fu usata dall’uomo sin dall’epoca preistorica con tracce di presenza dal neolitico all’età del Bronzo. La grotta è stata anche utilizzata come luogo per il culto e per le cerimonie sacre per le divinità rupestri. Si raggiunge da Assergi seguendo una sterrata che inizia in prossimità del casello autostradale dell’A24. Un cartello ed un punto di sosta indicano dove fermasi per poi proseguire a piedi.