La Grotta dei Piccioni è situata su uno sperone di roccia a strapiombo sul fiume Orta, nei pressi di Bolognano.
Dal centro storico di Bolognano, con circa 15-20 minuti di cammino è possibile raggiungere la Grotta considerata uno dei santuari neolitici più importanti del territorio e la più famosa delle numerose grotte presenti nella vallata. Con l’abbassamento progressivo delle acque del Fiume Orta si sono scoperte varie cavità naturali che l’uomo ha deciso fin da subito di sfruttare. La Grotta dei Piccioni ne è un esempio. Essa è stata frequentata ed usata per svariati scopi, sia per quelli religiosi del Neolitico di Ripoli in cui si praticavano riti e sacrifici per rendere onore alla Dea Madre, che poi era la Natura, la Terra, sia, successivamente, per catturare e allevare – come denota il nome della grotta – i piccioni.
Fu scelta come luogo di culto da differenti comunità neolitiche di agricoltori. Venne frequentata per circa 4000 anni da uomini di diverse culture del neolitico, dell’eneolitico, dell’età del bronzo, e in epoca romana.
I depositi più antichi, risalenti ad una fase del neolitico di più di 6000 anni or sono, hanno restituito uno scheletro di un bambino, di circa dieci anni di età, deposto sul terreno in posizione fetale e senza corredo funebre: forse è la prima testimonianza di un rito, un sacrificio realizzato nell’intento di porre la grotta sotto la protezione del bambino o un rito in funzione della fertilità della terra. Per gli agricoltori neolitici, infatti, la terra era la Dea Madre e le grotte, in quanto penetravano nel “ventre” della divinità, venivano scelte spesso per le cerimonie.
Ceramiche, conchiglie ornamentali, pestelli, asce, falcetti, macine, conchiglie ornamentali, punte di pietra lavorata per catturare gli uccelli e oggetti della vita quotidiana sono stati rinvenuti durante gli scavi effettuati negli anni Sessanta.
Con l’affermarsi delle genti della locale cultura neolitica di Ripoli, la grotta diventa un vero e proprio santuario. Vengono realizzate numerose buche per stabilire un contatto con le divinità preposte alla fertilità della terra e si costruisce un singolare monumento in fondo alla grotta, in un’abside naturale, costituita da 11 circoli delimitati da ciottoli. Le indagini archeologiche hanno evidenziato, al loro interno, offerte ed oggetti magico-religiosi e 3 sepolture rituali di bambini.
Per informazioni rivolgersi al Centro Visite di Bolognano.