Dell’antico Palazzo Gaglioffi nel 1349 una parte fu destinata ad ospitare una chiesa e un ospedale per i poveri, affidato alle cure di suore domenicane e dedicato al Corpo di Cristo.
Nel 1477 il Monastero passò alle Clarisse guidate da Atonia da Firenze e fu chiamato chiesa di Santa Maria Povera.Oggi è detto semplicemente Beata Atonia in onore della suora che vi morì e fu proclamata Beata dal popolo.
Il portale è semplice con arco a tutto sesto con cornice divisoria e lunetta incassata. Il rosone in stile romanico di scuola atriana.
Nel Monastero si trova un grande chiostro dove si osservano tre distinti fasi costruttive: il loggiato della fine del 200, il porticato del XIV secolo e l’arcata rinascimentale del XV secolo.
L’interno presenta i caratteri tipici dell’architettura rinascimentale e della tradizione aquilana ed abruzzese. È caratterizzato dalla maestosa Crocifissione ad opera di Francesco da Montereale e che occupa l’intera parete dietro l’altare. Dietro la parete, l’aula riservata alle clarisse affrescata dallo stesso artista abruzzese e da Giovan Paolo Cardone. Attribuito a Domenico Antonio Fedeli l’organo a canne del XVIII secolo.