Beni Culturali e Ambientali

Monastero di S. Spirito d’Ocre (AQ)

By 4 Maggio 2021Novembre 30th, 2022No Comments

Il monastero di Santo Spirito d’Ocre costituisce il primo insediamento cistercense nella vallata aquilana.

Non lontano dall’insediamento di Fossa si preservano le sue massicce mura tra gli esemplari più attraenti di monastero-fortezza, largo e austero, adattato alla natura impervia del luogo.

Fondata nel 1222 da Placido da Roio, su un terreno donatogli dal conte Berardo d’Ocre, feudatario di Ocre, entrò ufficialmente nell’Ordine cistercense alla morte del fondatore, nel 1248 e dipese da quello di S. Maria di Casanova, vicino Penne.

La facciata principale ha solo cinque aperture: l’ingresso  con arco ogivale alla maniera borgognona, l’ingresso pedonale e tre eleganti bifore, una delle quali dotata di spia piombatoio. La parte centrale del convento, restaurata di recente, era formata da un chiostro quadrangolare intorno al quale si collocavano la chiesa, il monastero con le stanze e i dormitori divisi dal restante monastero, la Sala Capitolare, i granai e i magazzini. All’interno sono presenti affreschi databili al 1280 e, nel presbiterio, resti di pitture della fine del XVI secolo attribuiti a Paolo Mausonio. Nella attigua cappella-sacrestia, con ingresso ad arco ogivale, vi sono affreschi tardo trecenteschi raffiguranti scene della vita del Beato Placido e i resti di un affresco databile 1263-69.

Le vicissitudini dell’abbazia sono collegate alla vita del Beato Placido da Roio che, dopo essersi ritratto sulla montagna di Ocre, visse solo e povero in una grotta finché il conte del castello di Ocre, Berardo, nel 1222 gli donò con la benevolenza del vescovo Tommaso di Forcona, una località dove poi fu costruito il primo nucleo del monastero.

E’ stato completamente ristrutturato ed è una Dimora Storica di pregio adibita ad hotel e ristorante

L’ingresso principale è particolarmente espressivo, contrassegnato da un arco ogivale sovrastato da una finestra divisa da una colonnina, in parte chiusa da una tipica “spia-piombatoio”, accortezza difensiva. La chiesa del convento è costituita da un’unica navata, priva di abside; l’originaria volta simile a un mezzo cilindro copre tuttora il coro; invece la volta a sesto acuto è stata da poco restaurata sulla navata. Nell’interno conserva affreschi databili al 1280 e nella cappella-sagrestia, con ingresso ad arco ogivale, affreschi trecenteschi raffiguranti Storie della Vita del Beato Placido e i resti di un affresco databile alla seconda metà del 1200.

L.T. 03-02-2021