Beni Culturali e Ambientali

Montazzoli

By 30 Novembre 2023No Comments

Ricche e piene di sorprese sono le tavole di Montazzoli, in provincia di Chieti. 
Inizia da qui, dalle papille gustative, il vostro viaggio sensoriale alla scoperta del piccolo borgo, che sorge su due colli con il fiume Sinello in mezzo. 
Se siete amanti della tradizione contadina, ecco per voi il nutriente “Tagliarille e fascile” (pasta e fagioli), preparato soprattutto nel periodo invernale con prodotti locali di qualità, come i fagioli e le “cotiche” di maiale; seguono le “sagne”, pasta stesa a mano con il mattarello e condita con un leggero sugo di pomodoro, aromatizzato con cipolla e basilico.

La rassegna continua con la pizza di grano e la “pizz grandinie” (pizza di granturco), sostanziosi sostituti del pane, ma non mancate la “pizz e fegl” (pizza e verdura) deliziosa pietanza a base di verdure di campo e patate di montagna nel cui impasto veniva sbriciolata la pizza di farina di granturco, precedentemente cotta sotto la “coppa”.
Le “pallotte cac’e ove”,  polpette di formaggio e uova che rappresentano un mood di buona parte della regione e che dovete assaggiare subito dopo il “fegatino montazzolese” di agnello, insaporito con la cipolla, che di solito si prepara il giorno precedente la Pasqua.

Prima di mettervi in marcia alla scoperta del borgo per una benefica passeggiata digestiva, non rinunciate ai dolci della tradizione: la pizza dolce, soffice pan di Spagna, tagliato a strati, bagnato con caffè e rhum e farcito con due tipi di crema; le ostie, tipiche del periodo pasquale, che racchiudono un gustoso ripieno di mandorle e di noci, tritate e amalgamate nel delizioso miele locale; i “celli montazzolesi”, morbide “ciambelle” farcite con mosto cotto e marmellata, preparate di solito qualche giorno prima della celebrazione delle nozze.

In centro vi aspetta la visita alla chiesa della Madonna della Spogna, il cui nome deriva dal sito su cui il monumento religioso è stato costruito, ricco di formazioni carbonatiche dette spugne. Le sue origini risalgono tra il XII e il XIII secolo, ma il portale e la finestra sulla facciata sono in stile barocco mentre la struttura attuale è ottocentesca. 
All’interno, ammirate un organo del 1890, così come quello custodito nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, realizzato nella prima metà del XVIII secolo molto probabilmente da Francesco D’Onofrio, componente della famiglia che a quell’epoca era celebre per la sua arte organaria.

Se alzate lo sguardo, scorgete il Castello Franceschelli, del XVII secolo (dal nome dalla famiglia che dominò il territorio dal 1686), che sorge su uno stretto sperone roccioso sovrastante le valli circostanti e il borgo. 
Del maniero potete visitare il cortile, ma solo in estate e con il permesso dei proprietari.

Cos’altro vedere:

  • La chiesa di S. Silvestro Papa
  • La chiesa di S. Antonio da Padova
  • La chiesa di San Giovanni
  • La cappella della Madonna del Buon Pastore (in località Lago Negro)