Moscufo sorge su una collina attraversata dal fiume Tavo. Dai punti panoramici del borgo si gode della vista degli Appennini e del Mare Adriatico.
Il borgo domina tutta la vallata, circondato da uliveti e frantoi, regalando agli abitanti e ai viaggiatori panorami di grande bellezza. La zona è abitata dai tempi più lontani: antico “pagus” romano, sorse in origine più a sud rispetto all’abitato attuale, come dimostrano i numerosi reperti rinvenuti.
Di pregevole valore, vi suggeriamo di visitare l’Abbazia di Santa Maria del Lago, fiore all’occhiello del borgo, di rilievo nazionale. La chiesa, anticamente detta così per via della vicinanza del bosco (Lucus) era un’abbazia benedettina, come testimoniano le aperture laterali a forma di ogiva verso il chiostro. La facciata, estremamente spoglia e semplice, introduce a un interno distinto e sobrio, con eleganti affreschi del XII secolo, purtroppo parzialmente sbiaditi dal tempo e dalla sovrapposizione di altre pitture. Ma il vero capolavoro della chiesa è l’ambone policromo, del maestro Nicodemo da Guardiagrele, un bellissimo esempio di scultura romanica. L’abbazia, inoltre, ospita ancora una pregevole Madonna con bambino del 1490, attribuita ad Andrea de Litio, massimo pittore abruzzese del suo tempo.
Merita una tappa del vostro tour anche la Chiesa di San Cristoforo, di cui si hanno tracce già nel 1324, anche se l’attuale costruzione risale al XVII secolo. La facciata barocca è del 1607. Numerosi gli stucchi ad opera di Ambrosio Piazza. Il reliquiario di San Cristoforo in argento è del 1780.
Non dimenticate, poi, di passare al Palazzo dei Ferri, del XVIII secolo, più volte rimaneggiato, conserva preziose ceramiche realizzate da Tommaso e Giovacchino Cascella, tele di Alfonso Muzii e stampe di Basilio Cascella.
Cuore e simbolo del borgo, a vocazione spiccatamente agricola, è però l’olio d’oliva. Infatti Moscufo fa parte, con Pianella e Loreto Aprutino, del “triangolo d’oro dell’olio”: qui si produce un olio extravergine di altissima qualità dalle straordinarie qualità chimiche e organolettiche, tanto che proprio all’olio è dedicata ogni anno una sagra, da vivere tra degustazioni e divertimento.
Vi suggeriamo di assaporare altre specialità locali: ravioli, pasta alla chitarra e fettuccine, pasta alla pecorara, arrosticini di carne e di fegato, peperoni e uova, cacio e uova, cipollata.