Il canale artificiale che alimentava il Mulino Mazzarosa nasceva nei pressi di Forcella. Utilizzato nel secolo precedente per l’irrigazione risicola e poi abbandonato, verso la metà dell’800, fu rimesso in funzione dal Sen. De Vicenzi per fornire forza motrice a cinque mulini della vallata del Vomano, dopo aver alimentato l’ultimo mulino, appartenente al Savini, localizzato nelle frazioni di Morro d’Oro e Santa Lucia, restituiva l’acqua al Vomano. All’interno dell’edificio, nel locale un tempo adibito a mulino, sono conservate le macine in pietra originarie, la tramoggia, l’albero e le pale a cucchiaio in legno di quercia. il mulino era ricavato in uno degli ambienti del piano terra, l’abitazione era al primo. I due tipi di solai sono a struttura lignea con pianelle o con putrelle di ferro e voltine in mattoni, i pavimenti sono in cotto di forma rettangolare con scala esterna, non sporgente, ricavata nella profondità dell’edificio. Nella parte posteriore sono visibili le due bocche di uscita dell’acqua coperte con volte a botte.