Il Museo Civico di Borrello, sorto nel 1997, è dedicato alle memorie della vita contadina.
Gli attrezzi, gli strumenti, gli antichi rimedi meccanici, sopravvissuti nei secoli, sono di per sé più eloquenti di ogni commento e ricordano il solco profondo (stracolmo di sforzi e sacrifici immensi) che separa la civiltà contadina da quella industriale.
Essi assumono perciò non soltanto valore storico e culturale, ma anche aspetti e toni di indubbia sacralità. Gli attrezzi e gli strumenti più antichi (come i cesti, le forche, le piccole falci, i mortai, i bastoni da scavo, ecc.) ricordano al visitatore addirittura la Rivoluzione Neolitica, il trapasso, cioè, dalla semplice raccolta dei frutti spontanei della natura al diretto lavoro dell’uomo inteso a produrre il necessario per vivere.
Quattro sono i settori principali del Museo. Riguardano la lavorazione della terra e la coltivazione, la raccolta dei cereali e il loro scambio, il trasporto effettuato dall’uomo e dalle bestie da soma e da traino, la produzione del vino.
Il Museo è arricchito anche da fotografie, vecchie e nuove, del paese, nonché da fotografie sulla ricostruzione della Chiesa Madre, avvenuta nel 1990, e sui reperti umani recuperati sotto i pavimenti della stessa dalla Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo.