È stato aperto al pubblico nel 2002 per raccogliere nelle sue sale che si sviluppano su una superficie di mille metri quadrati oltre cinquecento opere del vastissimo patrimonio artistico dell’Arcidiocesi di Lanciano Ortona, testimonianze della storia artistica e religiosa lancianese la cui visione, come una bibbia dei poveri, coinvolge il visitatore in una ricerca del senso della vita e in una riscoperta delle proprie radici attraverso il linguaggio dell’arte, aulico o popolare che sia, ma sempre portatore di fede e conoscenza.
Le opere esposte all’ingresso palesano un elemento fondante dell’istituzione museale: non privare nessun luogo di culto delle sue opere e non sottrarre nessuna opera dal luogo per il quale era stata concepita, utilizzando per la realizzazione del percorso espositivo soltanto opere che nel corso degli ultimi due secoli erano state accantonate in deposito o perché sostituite da altre, come nel caso della statua di San Francesco, o perché troppo preziose o troppo delicate per poterne continuare l’uso come nel caso della croce processionale o del torciere in legno tornito e argentato oppure perché diventati obsoleti dopo la riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II, come nel caso del monumentale pulpito.
Da ultimo alcune opere sono invece pervenute per donazione come nel caso del Cristo infante coi simboli della passione di ambito napoletano del XVIII secolo, proveniente dalla famiglia Stella Maranca di Lanciano.
Da non perdere: nei circa mille metri quadrati di spazio espositivo hanno trovato collocazione notevoli testimonianze di secoli di storia della chiesa frentana: dipinti, sculture, oreficerie, paramenti sacri, ex voto, arredi lignei, ricami, manoscritti, legature preziose; questi oggetti, databili dal XIII al XX secolo, provengono dalla Cattedrale – per la gran parte – da chiese della Diocesi, dal Palazzo Arcivescovile.
Assai significativo è il nucleo delle oreficerie, con capolavori quali la croce astile quattrocentesca di Nicola da Guardiagrele e bottega, il quasi coevo pastorale di scuola sulmonese, e la brocca per pontificale – segnata 1603 – di probabile manifattura napoletana. Non meno importante è il settore dei tessuti: splendidi i ricchi paramenti liturgici ottocenteschi appartenuti all’Arcivescovo Francesco Maria de’ Luca, lo straordinario il grande parato di metà ‘700, dipinto a tempera e ricamato, dono del medesimo prelato alla Cattedrale e la rarissima Casula di Lanciano, paramento liturgico del XIV secolo di straordinaria bellezza e eccezionale stato di conservazione ritrovato nel 2014 durante i lavori di restauro al campanile della chiesa di San Giovanni. Tra i dipinti, di grande qualità sono il Cristo portacroce, dei primi del Cinquecento, opera di pittore giorgionesco, la Madonna col Bambino firmata da Iacovo de Lanziano, un maestro che dovette soggiornare nella Venezia del Quattrocento, e il modello tardo settecentesco di Giacinto Diana per la perduta decorazione ad affresco della cupola della Cattedrale.
Informazioni: Largo dell’Appello 2, Lanciano (CH) | sito www.museodiocesanolanciano.it | mail museo@diocesilanciano.it | tel. +39 0872 712648 | Responsabile Beni Culturali dott.ssa Ada Giarrocco tel. +39 338 9852635 | Direttore: Don Domenico Di Salvatore.