Come nel bosco i singoli alberi, attraverso complesse relazioni, creano un equilibrio costante tra loro, così a No Man’s Land, le installazioni artistiche coesistono le une accanto alle altre, in questa “terra di immaginazione aperta a tutti.” (Yona Friedman)
Per il MIBACT “Luogo del Contemporaneo è qualunque spazio, pubblico o privato, istituzionale o indipendente, con identità strutturata di luogo dedicato alla promozione, esposizione e valorizzazione dell’arte contemporanea. Non ha scopo commerciale e può possedere una collezione o essere un semplice spazio espositivo. Svolge regolare attività e garantisce la fruizione mediante l’apertura al pubblico. È anche luogo del contemporaneo uno spazio pubblico contraddistinto dalla presenza di un’opera d’arte liberamente fruibile”
L’arte negli spazi pubblici in terra d’Abruzzo è un patrimonio sempre più diffuso. Ne abbiamo emozionanti esempi in opere come “Il giardino incantato” di Franco Summa a Pescara, una serie di elementi verticali, con i colori primari dell’arcobaleno, disposti in filari di quattro a delimitare un’area quadrata che dialoga con l’architettura del luogo, i “Gran Sassi” a Teramo, di Paolo Icaro collocata presso l’uscita del Lotto Zero della Statale 80, tre grosse pietre bianche a formare una porta, alludendo alla porta della città che guarda al Gran Sasso, l'”Amphisculpture” di Beverly Pepper, teatro all’aperto installato sul declivio naturale del Parco del Sole a L’Aquila, l’area verde che circonda la basilica di Santa Maria di Collemaggio, realizzato utilizzando pietra calcarea locale bianca e rossa che richiama i colori della basilica.
No Man’s Land, in Contrada Rotacesta a Loreto Aprutino (Pe) è la più grande installazione mai realizzata da Yona Friedman, artista e architetto franco-ungherese, faro della cultura contemporanea e l’artista Jean-Baptiste Decavèle. Nasce dalla significativa collaborazione tra artisti, Mario Pieroni, che ha donato il terreno su cui è stata realizzata l’installazione, l’Associazione Zerynthia ,la Fondazione ARIA e l’art director Cecilia Casorati. La realizzazione del progetto ha visto la partecipazione attiva degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, della Facoltà di Architettura di Pescara e delle Scuole d’arte del territorio diventando, così, luogo privilegiato per il rinnovamento dei processi di formazione e divulgazione della cultura.
“No Man’s Land è un luogo vissuto con un senso di rispetto, questo dà un riconoscimento al nostro impegno. Mai un gesto sgarbato da parte dei visitatori, non solo persone adulte ma anche tanti giovani dalle scuole di Loreto e non solo, anche dalle Accademie di Belle Arti e dalle Università italiane e straniere. Questo è straordinario. Le persone capiscono e apprezzano; solo gli animali – cinghiali, talpe e volpi – stentano a capire, ma penso che anche loro presto si renderanno conto che non stiamo facendo qualcosa contro di loro”. (Mario Pieroni)
Loreto Aprutino è tra luoghi del contemporaneo mappati, in tutta Italia, dalla nuova piattaforma online della Direzione generale creatività contemporanea Mibact: due ettari di terra nella campagna che accolgono geoglifi di sassi bianchi di fiume, una struttura di 1000 canne di bambù e un dizionario inciso su oltre 200 alberi di noci, opere realizzate nel 2016 da Yona Friedman e l’artista Jean-Baptiste Decavèle.
Pian de Pian Piano for No Man’s Land Foundation, è opera di Alvin Curran, compositore statunitense, realizzata nel 2017, che la descrive come “Un pianoforte in mezzo a un bosco di noci… “…un prodotto assolutamente biologico nel quale il suono e la natura si fondono in armonia totale, come fosse un pianoforte a coda caduto per puro caso dal cielo nel bel mezzo di No Man’s Land. Atterra e riprende a suonare un concerto per pianoforte e bosco sinfonico … una melodia senza inizio e senza fine”.
Nel 2018 nasce sull’erba “Il rifugio di tutti”, una nuova tipologia di tenda che non chiude, non è buia o ancorata al terreno, ma partecipa alla vita intorno e la vita intorno entra in essa, un luogo per stare insieme, creativo perché nasce grazie all’energia di chi è presente. Punto di partenza è la considerazione che “il mondo è già troppo costruito e che l’architettura va quindi ripensata. Non si tratta di costruire nuove strutture ma piuttosto di costruire nuove immagini” . Sempre del 2018 la performance di Gianfranco Baruchello Adozione della pecora, Lezione N.1, che ha visto il coinvolgimento delle scuole. Del 2019 è l’opera Solid Ground dell’artista nativo americano Jimmie Durham, insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, un terreno sul quale poggia un’antica porta a due ante che apre sul centro del nostro pianeta.
Il 31 ottobre 2020 sono state inaugurate tre nuove installazioni: Gardening with John 1.1 di Alvin Curran, dedicato all’amico John Cage utilizzando registrazioni fatte nel loft newyorkese dell’artista e campionature delle sue ben note risate. La voce dei poeti, di Donatella Spaziani, che su quattro alberi di noce ha posizionato altrettante casette per gli uccelli, dalle quali risuonano le voci dei poeti contemporanei: Annelisa Alleva, Daniela Attanasio, Daniele Pieroni e Valentino Zeichen e la targa “tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora” del Maestro Alberto Garutti, una lastra di pietra della Majella inserita nel prato, sulla quale è incisa la frase che ognuno può far propria.