Beni Culturali e Ambientali

Opi

By 30 Novembre 2022Dicembre 12th, 2022No Comments

<p><strong>Dove si trova:</strong> Opi (AQ) è un piccolo borgo arroccato, immerso nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.<br />
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<strong>Perché visitarlo:</strong> circondato da un paesaggio montano di grande fascino, ha due punti panoramici da cui lo sguardo spazia per le distese della Valle del Sangro: il Belvedere La foce, posto in cima al paese, e il Belvedere di Piazza dei Caduti. Territorio abitato già dai tempi più antichi, come testimoniano i ritrovamenti archeologici nella “grotta Graziani”, ha una storia particolare: furono infatti i monaci benedettini, all’inizio dell’XI secolo, a fermare un processo di spopolamento che stava colpendo l’area e fu scelto come sito lo sperone roccioso che ospita oggi il borgo perché facilmente difendibile. Cuore di storia antica, Opi, ma anche di natura: da qui partono numerosi sentieri, per andare alla scoperta del territorio e respirarne l’essenza.</p>

<p><strong>Cosa vedere:</strong></p>

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<li>chiesa madre di Santa Maria Assunta, risalente alla metà del XII secolo situata a metà strada tra il nuovo centro e il nucleo storico<strong>;</strong></li>
<li>chiesa di San Giovanni Battista, collocata nei pressi della piazza principale, ex cappella privata edificata in epoca barocca (inizio XVII secolo) da Vincenzo Rossi, nobile del luogo;</li>
<li>palazzo municipale;</li>
<li>palazzo Bevilacqua;</li>
<li>acquedotto nella piazza della fontana, inaugurato il 4 ottobre 1903 e progettato dall’ingegnere Inverardi è alimentato dalla distante Fonte di Mecca;</li>
<li>museo del camoscio ospitato nelle tre sale dell’edificio signorile costruito dalla famiglia Bevilacqua a cavallo tra Sei e Settecento;</li>
<li>area faunistica adiacente il museo, in cui vivono in semi libertà, alcuni esemplari di camoscio;</li>
<li>museo dello Sci e della Montagna che accoglie una piccola esposizione di attrezzi per lo sci usati nel secolo scorso, con corredo fotografico.</li>
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<p><strong>Cosa mangiare: </strong>tra le prelibate minestre si possono gustare ”tagliolini e fagioli”, “sagne e ceci”, “ravioli con la ricotta”, i classici “gnocchi di patate”. La “pecora al cotturo” è un piatto molto diffuso in tutto il territorio. Molto invitanti la ricotta, le scamorze, i caciocavalli, le trecce e il famoso pecorino abruzzese prodotti con latte di mucca e di pecora. I dolci delle feste, a base di farina uova e mandorle, assumono un nome diverso a seconda della ricorrenza: il “capitone” è tipico di Natale, l'”agnello” di Pasqua, “la lepre” per la nascita del primo nipotino e, per i matrimoni, “scarpelle”, “mostaccioli” e gli ottimi “torroncini” ricoperti di un glassa chiamata “naspro”. “Cecamarini” e “tanozzi” sono i classici fritti di Carnevale.</p>

<p><strong><a href=”http://www.comune.opi.aq.it/”>Sito web</a></strong></p>

<p>Fa parte de:<strong> <a href=”https://borghipiubelliditalia.it/borgo/opi/”>I Borghi più Belli d’Italia</a>&nbsp;</strong>e <strong><a href=”https://www.bandierearancioni.it/borgo/opi”>Bandiere Arancioni</a></strong></p>

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(magda 09/01/2020)</p>