Beni Culturali e Ambientali

Parco Archeologico della Necropoli di Fossa (Aq)

By 4 Maggio 2021Novembre 30th, 2022No Comments

La sensazionale necropoli di Fossa è una delle principali necropoli monumentali del centro Italia, definita la piccola “Stonehenge d’Abruzzo”.

Impiantata nel IX secolo a.C. sulla riva settentrionale del fiume Aterno, in località Casale, è stata utilizzata per circa mille anni. Rappresenta il sito archeologico più importante e meglio conservato della regione. Le campagne di scavo hanno infatti, riportato alla luce differenti modalità e stili costruttivi relativi alle sepolture dalla preistoria all’epoca romana: l’appellativo di Stonehenge deriva dal rinvenimento di menhir, posizionati sulle tombe  degli uomini dell’epoca più antica.

Aveia, antica città dei Vestini, si trovava a poche decine di chilometri a sud est di Amiternum, ossia presso l’odierno centro abitato di Fossa (Aq). Le fonti epigrafiche e gli studi effettuati nel corso degli anni hanno portato ad identificare l’antica città in parte sotto Fossa, in parte più a valle. E’ possibile che tratti di mura identificate sotto Ocre, possano riferirsi ad Aveia, così pure resti di abitazioni civili, di archi, di viadotti, di acquedotti. Sembra che Aveia rimase prefettura anche in epoca imperiale, pur godendo dei privilegi inerenti allo stato di municipio, come risulta da un’iscrizione del III sec d.C., in cui è nominato il municipio di Veja. Frontino riferisce che dopo aver ricevuto lo stato di prefettura, Aveia venne trasformata in una colonia. Fu sicuramente un centro di una certa importanza, in quanto era ubicata sulla confluenza delle grandi arterie di comunicazione con i Sabini e con i Marsi. La città era attraversata dalla Claudia Nova, proveniente da Foruli, che si innestava alla Valeria. E’ difficile stabilire il periodo di estensione della vita della città che è riportata anche nella Tabula Peutingeriana.

E’ stata oggetto di numerose campagne di scavo da parte della Soprintendenza Archeologica in un’area di oltre 2000 metri di superficie. Nella prima fase (IX-VIII sec. a.C.), identificabile con la prima Età del Ferro enormi tumuli, delimitati da circoli di pietre, di dimensioni variabili fra gli otto e i quindici metri di diametro, sono destinati agli individui adulti di entrambi i sessi. Nelle sepolture maschili, stele lapidee sono infisse verticalmente nel terreno, in un numero compreso fra sei e otto, ad altezza decrescente a partire dalla base del tumulo. Si tratta di piccoli Menhir che formano una linea retta sul cui significato non è ancora stata fatta piena luce. I corredi maschili relativi a tali sepolture si distinguono per la presenza di rasoi rettangolari in bronzo e per le armi in ferro, lance e corte spade. Comune ad entrambi i sessi è il corredo di ceramiche posto ai piedi del defunto. In quello femminile oggetti di particolare ricercatezza come fibule e ornamenti in ferro, bronzo, ambra e pasta vitrea, dischi traforati in ferro e tazze in bronzo mentre nei corredi maschili compare la mazza ferrata, consistente in un pomo circolare in ferro inserito in un manico di legno, dischi-corazza di bronzo. Nel VI sec. a.C. le sepolturesi riducono a semplici fosse scavate nel terreno, prive di tumulo, in una delle quali è stato rinvenuto un paio di calzari di rilevante interesse. Tra il IV e il I secolo a.C le tombe sono semplici fosse con corredi composti di vasellame, spiedi e anelli in ferro, fibule bronzee o in ferro, collane in ambra, osso e pasta vitrea, ma nei secoli I-I sec. a.C. ricompaiono le tombe monumentali a camera in pietra, di cui era visibile esclusivamente l’ingresso chiuso con una o due lastre in pietra verticali, e destinate alla deposizione di più individui. Tra i vari oggetti del corredo rinvenuti nelle tombe a camera citiamo strumenti da gioco, quali pedine in pietra di diversi colori e dadi in osso; ma soprattutto letti funerari, in legno e cuoio, sui quali erano applicati elementi in osso con elaborate raffigurazioni.

L.T. 29-01-2021

ph: Allineamento di stele lapidee, Aveia – Fossa (Aq), foto di G.Lattanzi,Appliques in osso di letto funerario, Aveia – Fossa (Aq), foto di M.Vitale Pietro, CC BY-SA 4.0