Vi trovate nel territorio di Pennapiedimonte, in provincia di Chieti, con un sorprendente patrimonio naturale e culturale che renderà indimenticabile il vostro soggiorno.
Siete tipi sportivi e amanti del trekking?
Mettetevi subito in cammino, con partenza da Balzolo, per raggiungere la cascata, chiamata anche “Cascata delle tre Grotte”, incastonata in uno scenario selvaggio, tra vallate, canyon, capanne in pietra a secco, grotte e vie della transumanza.
Preferite invece contemplare la natura rimanendo a bordo campo?
Fermatevi nell’area picnic “La Valle di Pennapiedimonte”, nei pressi del Ponte Avello a quota 475 metri d’altezza, e da qui, con un comodo sentiero, potete raggiungere il paese.
Bianco, rosa, grigio, si presenta l’abitato, che sorge alle pendici del versante orientale della Maiella, su un ripido costone a picco sulla valle del fiume Avello.
Molte delle case, infatti, sono scavate nella roccia e realizzate con materiale lapideo locale, la famosa pietra della Maiella, che rende il borgo unico e splendente.
Lo chiamano per questo la “Matera d’Abruzzo”.
Sorpresi da tanto sfavillare, ammirate le strette vie e le minuscole gradinate collegate alle dimore, minuscole ed eleganti, gli antichi frantoi, le deliziose sculture degli antichi maestri scalpellini locali.
La leggenda racconta che il paese ebbe origine da un villaggio denominato “Pinna dei Frentani”, poi chiamato “Penna”, e infine Pennapiedimonte, in riferimento alla sua posizione pedemontana.
Appare fra la rete delle stradine, la candida chiesa di San Silvestro e San Rocco, degli inizi del 1700, che conserva in una nicchia dell’abside una piccola statua della Vergine proveniente dalla distrutta abbazia medievale di Santa Maria dell’Avella; all’interno sono custoditi un Crocifisso su tavola del XV secolo e una pala d’altare del ‘500, oltre a diverse tele settecentesche.
Ammirate anche alcuni lavori in pietra realizzati dagli scultori locali, come il fonte battesimale di Guglielmo Giuliante e due pregevoli opere, l’altare e il leggio di Pierino De Virgiliis.
Da Piazza Umberto Primo, svetta luminoso il campanile, che protende lo sguardo fin sul mare.
Per organizzare meglio la vacanza, recatevi al centro informazioni del Parco nazionale della Maiella, in paese, che può fornirvi spunti e materiale, utili per esplorare al meglio il territorio.
È quindi l’ora, indimenticabile, del pranzo, che vi propone i piatti della tradizione, come la polenta con sugo di cinghiale, le pallotte “cacio e ov” e, in particolar modo, il salsicciotto di Pennapiedimonte, specialità della “casa”: un insaccato di carne magra di suino, preparato per il 70 per cento con i tagli magri di spalla e coscia e per la restante percentuale con tagli più grassi o semigrassi, come il magro di pancetta.
Cos’altro vedere:
- Il “Cimirocco” in località Balzolo
- Il Vallone di Penna o il Vallone delle tre Grotte
- La torre romana, con annesso il museo della necropoli italica
- La Fonte medievale monumentale in contrada Fontana
- Le case rupestri, monumento nazionale dal 1970
- La Grotta Cavaliera
- La Riserva Naturale Orientata Feudo d’Ugni
- La Necropoli italica in località Fontana