Pereto osserva la valle sottostante dallo sperone di roccia su cui sorge, come un antico guardiano che controlla il suo regno. Tutto intorno, le rocce sono l’elemento che domina il territorio, alternate a verdi boschi di roveri, querce e faggi, che ammorbidiscono il paesaggio. Da sempre il suo territorio è stato zona di passaggio e confine, tanto da meritarsi il nome di “Porta d’Abruzzo”.
Il borgo antico è dominato dall’edificio che ne è simbolo e storia: il Castello medievale, edificato così come lo vediamo oggi da Federico II di Svevia nel 1096. Fu abitato fino al 1400 e dopo abbandonato, lasciato alle intemperie del clima e del tempo che passava. Con il suo mastio, le torri di guardia e le porte di ingresso vi riporterà, però, alle atmosfere medievali, tra duelli e incantesimi, battaglie e leggende. Come se il tempo non fosse mai passato, in certe sere d’inverno pare ancora di sentire gli zoccoli dei cavalli salire verso la fortezza.
Simboli della forte tradizione del borgo, sono le testimonianze artistico religiose, che costellano e impreziosiscono Pereto. conservata con attenta cura.
La Chiesa di San Pietro è la più importante sia dal punto di vista storico che dal punto di vista culturale, risalente al III-IV secolo a.C. Di questa antica basilica romana oggi sono visibili solo alcuni resti.
Costruita intorno al 955 d.C., di grande valore è la Chiesa di San Silvestro. Attiva fino al 1400, subì successivamente saccheggi e vandalismi tipici dell’epoca. Oggi se ne conserva una piccola cappella in cui sono visibili ancora alcuni affreschi di pregiata raffinatezza.
Meritano una visita anche la Chiesa di San Giovanni Battista, risalente al 1524, come riportato sul portale della stessa, e la Chiesa di San Giorgio, risalente al 1584, proprio al centro del paese storico.
A chiudere questo meraviglioso tour di arte sacra è la Chiesa della Madonna dei Bisognosi. La storia di questo particolare simbolo devozionale è narrata in una pergamena risalente al 610 d.C. che testimonia il trasferimento di una scultura di legno, rappresentante la Madonna col bambino in braccio, da Siviglia. Fu nei secoli meta di pellegrinaggio di papi, re, regine, nobili e tanti fedeli, che ne hanno conservato la pregiata bellezza.
La cucina, come da tradizione regionale, è ricca e legata al territorio. Noi vi proponiamo un ideale menù: come primo vi suggeriamo di assaggiare la cicerchiole, zuppa di lenticchie con pasta fatta in casa a quadretti, da accompagnare con un secondo di carne come, ad esempio, la pecora agliu cutturu, ovvero uno spezzatino di pecora cotto lentamente con verdure e vino bianco. Per concludere e addolcire il palato vi consigliamo i muzzitti, sfoglia arrotolata e ripiena di frutta secca e cioccolato.