La trovate arroccata a circa 10 chilometri da Chieti e da Francavilla al Mare, circondata da altre alture e da ampie vallate tappezzate da vigneti. Una visione serafica, che vi regala in un solo boccone mare, campagna e montagna, la Maiella, che potete raggiungere in 30 chilometri.
“Solo” per queste caratteristiche, la vacanza a Ripa Teatina vi promette, come si dice, mare e monti, lasciandovi piacevolmente colpiti dalle tracce della sua storia, dalle sue tradizioni agricole, dai suoi sapori.
Per essere antica, è antica. Del resto, una posizione così fiorente non poteva sfuggire al popolo italico dei Marrucini, che “bazzicava” in zona con i suoi insediamenti (tracce di reperti neolitici sono stati rinvenuti lungo il fiume Alento); in seguito fu il tempo dei Romani (forse presenti con il Castrum Teate, a difesa della città di Chieti) quindi dei Longobardi, dei Normanni, degli Svevi e degli Angioini, epoche di grandi conflitti e di bagni di sangue, ancora oggi ricordati dalle torri di difesa, dalla forma cilindrica, che potete ammirare all’inizio del paese, di cui uno, il più grande, è simbolo del Comune.
Visitate la parrocchiale di San Pietro, in origine trecentesca, rifatta nel 1699, che conserva al suo interno la venerata tela della Madonna del Sudore del XV secolo, attribuita ad Antonio Solario detto lo Zingaro, e una scultura lignea dorata della Madonna, del ‘500.
Ammirate la chiesa del convento francescano di Santa Maria della Pietà, con l’atrio e gli affreschi del chiostro e quella di Santo Stefano martire, costruita su un tempio pagano verso l’anno Mille; in centro, incrociate la statua del famoso pugile americano Rocky Marciano, figlio di Pierino, originario del borgo poi trasferito negli States.
Pensate che il paese ha dato i natali anche a un altro campione mondiale di boxe, Rocky Mattioli.
Una sgambata nei dintorni vi permette di vedere una fattoria fortificata con una torre, antiche fornaci per la produzione di mattoni in contrada Mattonari, resti di epoca romana nelle contrade San Nicola e Casale San Felice.
Ma più di tutto, vincono il paesaggio e la campagna fertile, artefici di eccellenti produzioni di olio d’oliva e di vino, come Trebbiano d’Abruzzo, Montepulciano d’Abruzzo, Merlot, Passerina e Pecorino.
Entrate nelle cinque cantine e nei tre frantoi del territorio e vi renderete conto con l’opportuna degustazione, della bontà, della tradizione e del lavoro, che si nascondono dietro i preziosi prodotti, annualmente premiati a livello nazionale.
Non vi rimane che assaggiare la porchetta, tipica della zona, fra le migliori della regione, oltre che i “soliti” arrosticini, divenuti ormai un’icona d’Abruzzo.