Beni Culturali e Ambientali

Riserva naturale Monte Genzana e Alto Gizio

By 30 Novembre 2023No Comments

La riserva naturale guidata Monte Genzana e Alto Gizio, è la Riserva Naturale più grande d’Abruzzo con un’estensione di 3164 ettari e rappresenta un corridoio di collegamento per gli scambi faunistici tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco Nazionale della Majella. La Riserva è delimitata dal monte Genzana (m. 2170) ad ovest, dal monte Mattone (m. 1515) a nord e dalla cima di Toppe Vurgo a sud, il lato est è costituito dalla lunga valle che collega la conca di Sulmona col Piano delle Cinquemiglia. Nella Riserva sono presenti quasi tutti i mammiferi della fauna appenninica come il cervo, il capriolo, il cinghiale, la volpe, la faina, il tasso, la martora, il ghiro, la lepre e lo scoiattolo con due delle specie indicate di interesse comunitario: l’orso e il lupo. Tra gli uccelli vi abitano l’aquila, il falco pellegrino, il falco pecchiaiolo, il lodolaio, l’astore, la poiana e la coturnice. Il suo territorio, compreso tra i 530 m s.l.m. del fiume Gizio ed i 2170 m s.l.m. del Monte Genzana, è costituito da ambienti naturali assai diversi che custodiscono un elevato patrimonio floristico e faunistico.

Ha una particolarità che ne fa un caso unico nel panorama complessivo delle aree protette: la presenza del nucleo storico di Pettorano sul Gizio, uno dei Borghi più belli d’Italia all’interno del perimetro dell’area tutelata.

E’ connotata da ambienti naturali diversi: dagli habitat fluviali adiacenti al fiume Gizio, ai boschi di roverelle e carpini che macchiano le altitudini collinari, fino alle imponenti faggete del monte Genzana e le praterie sulle sue sommità. Di grande interesse il patrimonio floristico: nel 2020 è riapparsa nella Riserva la Ghost Orchid, è questo il nome in lingua inglese dell’Epipogium aphyllum, una piccola rarissima orchidea che fiorisce tra Giugno e Agosto, specie protetta tutelata dalla Convenzione di Washington. Il  suo nome deriva dal greco “”senza foglie” per la caratteristica del fusto. Può scomparire per anni o anche decenni ed è considerata rarissima. L’habitat tipico di queste piante sono i boschi piuttosto fitti di faggete o abetine, e terreno ricco di humus e altre sostanze nutrizionali. Si possono trovare dai 400 fino ai 1900 m s.l.m in zone montane o subalpine.

La Riserva nel 2020 è stata premiata con l’Oscar Ecoturismo per l’impegno nello sviluppo dell’ospitalità sul modello “dell’albergo diffuso” e per la valorizzazione turistica del suo patrimonio ambientale, con interventi mirati a migliorarne l’inclusività e l’accessibilità, attraverso: la realizzazione di una rete di ciclovie, l’implementazione delle dotazioni delle foresterie e la gestione dei rifugi montani.