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RITO DEI SEPOLCRI – VASTO

By 4 Maggio 2021No Comments

Giovedì Santo sera, da sempre a Vasto c’è il rito della visita ai Sepolcri, o meglio “si va a ffé li Sippîliche”.
Il Rito dei Sepolcri – Con la Messa in Coena Domini, in ricordo dell’Ultima Cena, inizia il Triduo pasquale che rappresenta il culmine ed il momento più forte della Settimana Santa.
Durante la Celebrazione Eucaristica, prima della lettura del Vangelo con il canto del Gloria le campane suonano per l’ultima volta e vengono poi legate. Saranno sciolte solo durante il canto del Gloria della Veglia Pasquale. Dopo l’omelia si rinnova il rito della lavanda dei piedi, come ricordato nel brano del Vangelo.
Come da tradizione in ogni chiesa viene realizzato l’Altare della Reposizione, dove viene custodita l’Eucarestia per l’Adorazione e la comunione del venerdì. Durante la serata le chiese sono un via vai di gente per la visita ai cosiddetti “Sepolcri”: la tradizione vuole che si visitano sette chiese o comunque in numero dispari.
Il numero sette, molto ricorrente all’interno della Bibbia, ha lo scopo di ravvivare la memoria della Passione di Gesù, onorando i sette principali viaggi dolorosi fatti dal Redentore:
1) Dal Cenacolo all’Orto del Getsemani
2) Dall’Orto alla Casa di Anna
3) Dalla Casa di Anna a quella di Caifa
4) Dalla Casa di Caifa al Pretorio di Pilato
5) Dal Pretorio di Pilato al Palazzo di Erode
6) Dalla Corte di Erode al Tribunale di Pilato
7) Dal Pretorio di Pilato al Calvario.
Secondo altri, il numero sette ricorda i dolori della Madonna, mentre altri parlano di cinque chiese in ricordo delle piaghe di Cristo.
Le chiese del centro sono le preferite dai fedeli. Se ne visitano almeno tre (sempre comunque in numero dispari secondo la tradizione), mentre anticamente non dovevano essere meno di sette.
Le cappelle sono allestite con fiori bianchi e vasi germogliati di grano cresciuti nel buio, che simboleggiano il passaggio dalle tenebre della morte di Gesù alla sua resurrezione.
I fedeli passano da una chiesa all’altra e si fermano in raccoglimento davanti a ogni altare e parlano a bassissima voce. Incontrando gli amici si cominciano a scambiare gli auguri di Pasqua.

(LT)

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