Rocca Pia, chiamata già dal XII secolo “Valle Oscura”, deve il suo nome attuale a re Vittorio Emanuele II. Sentite che curiosità: nel 1860, durante una sua visita di passaggio, gli abitanti pregarono il re affinché cambiasse questo nome così triste del loro paese. Vittorio Emanuele II decise, allora, di dedicarlo alla figlia Maria Pia e così, con un decreto del 1865, il nome fu definitivamente cambiato in Rocca Pia.
Il borgo ha mantenuto l’originario assetto urbanistico adattato alla situazione orografica, con case abbellite da loggiati ad arcate e munite di “vignale”, una piccola scalinata esterna con pianerottolo coperto. La parte fortificata viene ancora oggi denominata “Castelluccio” e si trova nella zona immediatamente sottostante la collina, dove si trovano anche i resti del castello costruito in epoca normanna nel XI secolo e poi posseduto, assieme al feudo, dalla diocesi di Valva. Del castello attuale rimangono solo rovine, ma è leggibile la pianta triangolare con torri di difesa. Una porzione del torrione normanno è sita nell’avamposto superiore, mentre una torre di epoca dei Cantelmo è ben conservata.
Dopo l’abbandono del Castello, i proprietari del borgo si spostarino nella residenza ducale Palazzo Fidei, costruito nel XVI secolo. A pianta rettangolare, realizzato in pietra e con finestre che richiamano lo stile gotico, in passato era sicuramente fortificato, come dimostra la torre di avvistamento laterale, ora divenuta torre dell’orologio.
Vi suggeriamo di visitare la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore che risale al XIII secolo, benché modificata nel XVI. La chiesa ha impianto rettangolare, con facciata severa gotica, abbellita da rosone, e portale rinascimentale. L’interno, a navata unica, ha sobrie decorazioni barocche e un dipinto dell’Assunta.
Uscendo dal cuore di Rocca Pia, in località Colleguidone – Casale, vi suggeriamo di soffermarvi nella Chiesa rurale della Madonna del Casale, costruita nel XIII secolo. Il portale gotico è datato 1315 ed ha una lunetta un tempo affrescata, di cui rimane un rilievo dell’Agnello Crocifisso. Sulle mura in pietra della pianta rettangolare ci sono graffiti dei viandanti e dei transumanti, databili tra il XVII secolo la metà dell’800, quando i Piemontesi assediarono i briganti asserragliati a Rocca Pia dopo l’Unità d’Italia. Il campanile laterale è un torrione di avvistamento, forse risalente all’epoca normanna. L’interno di questa particolare chiesa, portatrice di testimonianze storiche, è a navata unica con presbiterio e abside semicircolare, decorati da un affresco medievale dell’Annunciazione.
La tradizione culinaria è ricca di squisitezze e annovera tra le sue migliori la pecora alla callara, gnocchi con gli orapi, zuppa di lenticchie.