Camminate con il fiato sospeso al di sopra di una parete rocciosa, mentre sotto di voi si apre un baratro, lo stretto vallone di Santo Spirito.
Non abbiate paura, siete all’Abbazia di Santo Spirito a Maiella, la casa di preghiera di Pietro Angeleri (poi papa Celestino V), che ne fece la prima dimora della congregazione religiosa, in seguito chiamata ordine dei Celestini, rifatta nel ‘500, nel ‘700, nell’85 e di nuovo da una manciata di anni.
Uno dei punti di forza del Parco nazionale della Maiella, che lo cura come un gioiello.
Potete arrivarci in auto dal borgo di Roccamorice, in provincia di Pescara, su una strada detta il “Sentiero dello Spirito”, che si arrampica sul colle Aiella.
La chiesa, che vedete incastonata nella roccia, fu fatta ricostruire alla fine del Cinquecento da Pietro Santucci da Manfredonia, mentre al di sotto si sviluppa il nucleo più antico, l’eremo vero e proprio, costituito dalla stanza del Crocifisso, dove secondo la tradizione il religioso, che secondo Dante “fece il gran rifiuto”, era solito pregare, e dal suo giaciglio.
Ancoro al di sotto, vi sono cinque piccoli vani, le cellette dei primi compagni di Pietro. Trovate anche un secondo livello di locali, formato da ciò che resta del monastero cinquecentesco, con cucina, dispensa, forno, al pian terreno e camere ai piani superiori.
La terza parte è costituita dalla foresteria, detta anche Casa del Principe, realizzata nella seconda metà del Seicento per volontà di Marino IV Caracciolo, che oggi può accogliere numerosi ospiti.
Quasi di fronte è la Scala Santa che conduce all’oratorio della Maddalena.
Per ricevere tutte le informazioni, recatevi al Centro del parco, situato all’ingresso di Roccamorice, dove prenotare visite guidate anche presso l’altro eremo celestiniano, quello di San Bartolomeo in Legio – dove il religioso dimorò con alcuni seguaci per diversi anni e che potete raggiungere da Macchie di Coco, camminando in tutto un’ora – oltre che escursioni naturalistiche con guide esperte dalla vallata di Santo Spirito fino al Block Haus, una delle più belle cime del parco, sul versante settentrionale della Maiella, a 2143 metri d’altitudine.
Fra le passeggiate proposte, non perdete nel territorio di Roccamorice il Sentiero delle Capanne in pietra a secco, che ripercorre la vita agro-pastorale del secolo scorso, e altri luoghi, come le miniere di bitume o il campo di prigionia di Acquafredda.
Fra i piatti da gustare, assaggiate i maccheroni alla chitarra, l’agnello al forno, gli insaccati, i pecorini locali, senza trascurare la degustazione degli arrosticini, che secondo la tradizione, nacquero tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 a Villa Celiera, a circa 40 chilometri da Roccamorice.