Due corpi e un’anima costituiscono l’essenza di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti: il borgo storico in collina, tipico abitato abruzzese, e la frazione di Sambuceto in Val Pescara, cuore economico della zona.
Vi trovate nell’area metropolitana Chieti-Pescara al centro di un territorio dinamico dove hanno sede diverse industrie e attività commerciali.
Qui potete fare shopping nei vari Mall che si presentano in tutti i loro sfavillanti colori e, specialmente, con le loro convenienti offerte, quindi spostatevi verso il nuovo santuario dedicato a San Rocco, progettato dall’archistar Mario Botta (che ha disegnato anche l’adiacente piazza). Per vedere gli interni dovete però organizzare un’altra visita perché saranno ultimati entro il 2024, ma l’esterno che splende in tutta la sua luce marmorea, con un’immensa, lucida croce alla sommità, è di grande effetto e vi darà soddisfazione.
Il monumento religioso, in dirittura d’arrivo, è stato già definito la “porta dell’Abruzzo” e tale si presenta a chi, probabilmente come voi, raggiunge la regione dal vicinissimo aeroporto, e lo scorge nella valle, come ambasciatore di benvenuto.
Avviatevi ora sulla collina che custodisce l’antico borgo da cui cielo, Gran Sasso e Maiella, sono un tutt’uno di bellezza.
Del paese o di quella “cellula” originaria, che state visitando, si parla in epoca medievale, precisamente nel 1095, quando esistevano un “castellum Furca” (castello di Forca) e una “silva Sambuceti” (foresta di sambuchi): due vaste proprietà che il conte normanno Roberto I di Loritello, signore del territorio, donò al vescovo di Chieti Rainolfo, il quale a sua volta le trasferì qualche anno dopo ai suoi nipoti.
A quel tempo il borgo veniva chiamato Forca Bobolina e così fu fino al 1894.
Siete ormai entrati nella storia ed è giusto che visitiate la chiesa di San Giovanni Evangelista, nella parte più alta di San Giovanni Teatino, riformulata in stile neoclassico nei primi del Novecento, anche se dovrebbe risalire al XVIII secolo.
Altra storia di spessore la trovate nella cucina tipica della provincia di Chieti come i maccheroni alla chitarra, conditi con ragù misto di carne di manzo, maiale o agnello; le cosiddette rape strascinate, ossia rape prima ammollate in acqua fredda, poi bollite con l’aglio rosolato e ripassate in padella con olio e peperoncino a volontà; i fiadoni, una delle ricette più annotate e preparate dalle famiglie della provincia, che non potete assolutamente perdere: sono rustici a forma di ravioli preparati con un impasto di uova, olio, vino bianco e farina, e un ripieno a base di vari formaggi, principalmente quelli a pasta dura come rigatino e pecorino, uova e spezie diverse.