Beni Culturali e Ambientali

Sant’Omero

By 30 Novembre 2023No Comments

Se state cercando una località tranquilla, ma che nello stesso tempo vi regali guizzi di bellezza, di storia e di naturalità, Sant’Omero, in provincia di Teramo, fa al caso vostro. 
Lo trovate adagiato come un alfiere su una collinotta a 200 metri d’altezza e a 16 km dalla costa a dominio delle vallate del Vibrata e del Salinello

Respirate a pieni polmoni l’aria fine del luogo, una miscela di correnti marine e collinari, che vi infonde vitalità e benessere.
Ciò che serve per trascorrere una vacanza perfetta.

Il borgo, prima feudo normanno e poi dei signori d’Acquaviva, è minuscolo ma elegante, con il classico impianto medievale, come testimoniano le tracce delle mura che, nel 1400, lo circondavano.
Affacciatevi nella chiesa della Santissima Annunziata, la cui facciata, risalente al 1754, è semplice e risente dello stile barocco; al suo interno, tra gli arredi sacri, ammirate un Crocifisso ligneo del tardo 1500, una maiolica settecentesca con Sant’Antonio Abate, un organo e un coro ligneo barocchi.

C’è anche un’ex chiesa, quella della Santissima Annunziata (detta Marchesale), sorta come cappella privata nel XVII secolo, sul luogo di una preesistente chiesa dal nome “Madonna della Misericordia”, eretta nel 1348 in occasione di una tremenda pestilenza.

Ma la bellezza vera si trova a pochi km dal borgo: si chiama Santa Maria a Vico ed è l’unico monumento della regione anteriore al Mille conservatosi quasi integro.
Un pezzo da novanta, da visitare con calma, a partire dalla sua facciata realizzata con una rarissima lavorazione usata in epoca romana antica, “ad opus spicatum”, costituita cioè da laterizi collocati di taglio secondo la disposizione di una lisca di pesce o di una spiga di grano. Un sistema, che sembra aver avuto origine in quei luoghi dove si trovavano pietre piatte, quindi nelle vallate solcate dai fiumi. 

Nella campagna, tra i sentierini nascosti nei campi, potete osservare qualche esemplare delle cosiddette Pinciare, abitazioni rurali in terra cruda impastata con paglia, pula e sassolini, e delle “grotte dei Saraceni”, cisterne di epoca romana utilizzate fino a pochi decenni fa per la raccolta di acqua. 

Sulla cima di un colle, ammirate anche la chiesetta di Sant’Angelo Abbamano, adagiata con le sue semplici strutture romaniche su massicce costruzioni romane, forse di un bagno pubblico o di una cisterna, visto che nei pressi sgorgava probabilmente una sorgente di acque sulfuree, oggi prosciugata.

Il periodo migliore per rilassarvi a Sant’Omero è tutto l’anno, ma se capitate in estate, non perdete tra gli altri eventi la Sagra del Baccalà, uno dei manicaretti in cui la comunità si è specializzata, tra olive ripiene, baccalà fritto o arrosto con funghi, al forno con olive nere o in umido. 
Il tutto accompagnato dagli ottimi vini doc delle migliori cantine della Val Vibrata.