Schiavi d’Abruzzo sorge sulle pendici del Monte Pizzuto, da cui, con un’emozionante passeggiata panoramica, potrete godere di un panorama che spazia a 360°: dai Monti Simbruini, ai Monti della Meta fino ai Monti del Matese alla Maiella, al Mar Adriatico e alle Isole Tremiti.
Il borgo è sede di una importante area archeologica, che ospita i Templi Italici, che risalgono a un periodo compreso tra la fine del III e gli inizi del I secolo a.C. Due sono gli edifici principali: il più antico risale al periodo precedente la conquista romana del Sannio. Conserva un podio e alcune porzioni della costruzione sovrastante. Del secondo edificio, più piccolo dell’altro, restano un pavimento a mosaico e un’iscrizione in lingua osca. Qualche anno fa, è tornata alla luce, nella stessa area, una necropoli risalente al IX secolo a.C.
Il ritrovamento di reperti archeologici appartenenti al periodo preromano, romano e medievale, testimonia come il territorio ospitasse sin dai tempi più antichi importanti insediamenti abitativi, con una loro documentabile continuità.
Il borgo, poi, annovera tra le sue bellezze il Museo Archeologico, dedicato a una tra le più importanti e meglio conservate aree sacre di culto utilizzate dai Sanniti Pentri, la popolazione italica che costruì i templi a partire dal II secolo a.C. Il museo è strutturato in un percorso obbligato ad anello che approfondisce due tematiche principali: l’Area Sacra, con un’analisi delle soluzioni architettoniche adottate nei due templi ed i rituali ad essi collegati, e l’area delle sepolture e dei riti funerari, con i ricchi corredi di prima età imperiale provenienti dalle tombe a inumazione e a incinerazione rinvenute nella vicina necropoli.
Un momento iconico in cui potreste visitare Schiavi d’Abruzzo è sicuramente in marzo, in corrispondenza dei festeggiamenti per il Carnevale, in cui il paese celebra l’antica Festa dei Mazzaroni. In questa occasione i giovani del paese indossano un caratteristico copricapo detto “il Cimiero” ricoperto di fiori di carta colorati e nastri e poi, assieme a Pulcinella, visitano tutte le case del paese ricevendo dolci, vino e insaccati in cambio di canti e balli della tradizione.
E cosa mangiare in questo borgo così ricco di storia e tradizioni? Noi vi suggeriamo di provare il pollo al mattone, le sagne a pezzat al sugo di ventricina, i ravioli al tartufo e i tarallucci di sfoglia croccante farciti con mandorle e marmellata.