Camminatori di tutto il mondo, unitevi nel territorio di Scoppito, in provincia dell’Aquila, da cui dista circa 14 km. 
Negli ultimi anni il Comune ha infatti investito nella valorizzazione delle sue montagne, come il gruppo montuoso di Monte Calvo,1898 metri d’altitudine, un sito di interesse comunitario (Sic) dell’Appennino centrale, posto al confine tra Lazio e Abruzzo, tutto da esplorare con gambe forti e allenate. 

Sono molti i sentieri, che si articolano vicino al Colle Macchialunga, dotati di panchine, indicazioni, steccati lignei di protezione, che vi consentono una sana esplorazione del rilievo dell’Aquilano, e dei suoi dintorni. Potete anche usare la mountain bike, da noleggiare per esempio a Sella di Corno, frazione di Scoppito, con il suo Parco naturale e un laghetto per la pesca sportiva, o passeggiare a cavallo, alla scoperta di nuovi panorami che solo l’ippica può offrire.

Anche per voi, irriducibili camperisti, c’è una bell’area attrezzata, per godere pienamente, en plein air, di tutta la natura circostante.
La bellezza è raggiungere la croce che punta il cielo sulla vetta del monte e riposarsi nel recuperato rifugio Monte Calvo, a disposizione di escursionisti, alpinisti e bikers.

Siete nell’antico territorio dei Sabini, popolazione autoctona che abitò l’Appennino costruendo città come Amiternum e Foruli (ricordata da Virgilio fra le città che avrebbero affiancato Turno contro Enea), l’attuale frazione di Civitatomassa, che intrecciarono la loro storia a quella di Scoppito, in epoca romana.  

Pensate che nel 1956 fu rinvenuto nelle campagne intorno al paese lo scheletro di un mammuth, ora esposto nel castello cinquecentesco dell’Aquila, che ospita il Munda, il Museo nazionale d’Abruzzo.
Potete ammirare la sua struttura ossea, ma solo nelle visite straordinarie organizzate dal museo, ancora in fase di restauro, dopo il sisma del 2009.

In attesa di visitare la chiesa di San Giacomo apostolo, del XIV secolo, e situata lungo via Amiternum, ancora inagibile, raggiungete in contrada Casale l’abbazia di San Bartolomeo, costruita nel XIII secolo con rivestimento esterno in pietra, l’interno dalle volte a botte, gli altari barocchi, il pulpito in legno.

Merita una visita anche la chiesa di San Giovanni, a Civitatomassa, del XV secolo, con una facciata e con un portale rinascimentale. 
Anche Sella di Corno vi aspetta con la sua lunga storia da raccontare: nella piazza scorgete la pietra miliare che indica, in miglia romane la distanza dalla città eterna: LXXII (ovvero 72). In seguito alla distruzione da parte dei Romani di Amiternum nel 293 a.C., la popolazione superstite si rifugiò anche nella valle di Corno, così chiamata perché al centro del territorio svetta un’altura a forma di corno, su cui fu costruita una fortificazione dove il paese si espanse nei secoli successivi.

Un territorio carico di passato, ma anche dei buoni sapori della tradizione, come la zuppa di lenticchie, le fettuccine funghi e tartufo, l’agnello alla Cacciatora.
Metteteci una forma.

Cos’altro vedere:

  • Il sito archeologico di Amiternum 
  • Ponte romano