Beni Culturali e Ambientali

Sito archeologico di Teate Marrucinorum

By 30 Novembre 2023No Comments

Unico grosso centro dei Marruccini, Teate sorgeva su un colle posto tra i fiumi Pescara a ovest e Alento a est, all’estremità del grande terrazzo che scende dalla Maiella al mare. I Marruccini occupavano il piccolo territorio compreso tra i Vestini a nord, i Frentani e i Carracini a sud, e i Peligni a ovest, mentre ad est il confine era costituito dall’Adriatico. Questo territorio dovette essere importante fin dall’età arcaica, come dimostra il ritrovamento della statua di un guerriero simile a quello di Capestrano. Più tardi Teate emerse fra gli altri centri fino a diventare, dopo la guerra sociale, l’unico municipio marrucino. Al periodo imperiale sono legati personaggi di importanza straordinaria come Asinio Pollione, uomo politico e storico a Roma al tempo di Cesare e Augusto, o come suo figlio Asinio Gallo, console nell’8 dopo Cristo fatto uccidere da Tiberio. Mentre sono numerose le testimonianze romane, mancano per lo più documenti sul centro preromano, che doveva sorgere nella zona più elevata della città, sul suo lato sud-ovest, dov’è oggi il quartiere della Civitella. L’esistenza di un villaggio (pagus) è testimoniata da tombe dell’età del ferro. Durante il secondo secolo questo villaggio si ampliò e la sua esistenza è documentata da terrecotte templari e da frammenti di iscrizioni ritrovati nell’area della Civitella. Il municipio tardo-repubblicano e imperiale si estese ampiamente verso nord-est. Gli edifici più importanti si addensano piuttosto nel settore sud-occidentale, dove era la zona pubblica della città. Più oltre, la presenza di grandi cisterne e soprattutto di resti di case e di un edificio termale fanno pensare ad una zona occupata prevalentemente da abitazioni private. L’attuale corso Marruccino corrisponde all’asse principale della città antica, costituito dal tratto urbano della via Claudia Valeria, che era spostata un po’ più ad est, come dimostrano i ritrovamenti di edifici al di sotto della sede stradale moderna L’importanza della città sia nella tarda repubblica che nel primo impero è confermata dal livello e dalle dimensioni degli edifici pubblici, in parte rimasti sempre in vista, in parte liberati da scavi archeologici. Gli edifici principali ancora conservati sono il teatro, il complesso dei tempietti nell’area del foro e le terme. Il teatro si addossava alle pendici occidentali della Civitella e di un tratto dell’ala occidentale della cavea. Non resta nulla delle gradinate. La costruzione del teatro si può  datare agli anni centrali del I sec. d.C. e più probabilmente all’età neroniana. Il foro doveva occupare la zona pianeggiante a nord-est della Civitella, come dimostra la scoperta di numerose iscrizioni di carattere pubblico, e l’esistenza di un gruppo di edifici sacri, che parrebbero connessi con il centro amministrativo, oltre che religioso, della città, iidentificato come complesso dei tempietti, formato da un gruppo di tre piccoli edifici sacri addossati tra di loro preceduti da un’ampia gradinata.  Le terme dell’antica Teate costituiscono un complesso di rilevanti dimensioni e attestano lo sviluppo di una città che fu municipio certamente importante nello scacchiere orientale di Roma, a pochi chilometri dalla sponda adriatica. Dell’edificio termale rimangono una cisterna e le terme con i locali del calidarium esposti a sud per favorire il riscaldamento mediante i raggi del sole, formate da un lungo corridoio con pavimento in mosaico, un ingresso a colonne e un vasto ambiente con pavimento in mosaico geometrico bianco e nero. Al centro del pavimento è un quadro in cui è rappresentato un tridente con un delfino, affiancato da due ippocampi, simbolo di Nettuno. Segue un altro ambiente quadrato con tre vasche semicircolari. A destra sono tre ambienti rettangolari. Anche questo complesso può essere stato costruito intorno alla metà del primo secolo dopo Cristo. Un santuario decorato con statue e lastre di rivestimento di raffinata esecuzione sorgeva alla metà del II secolo a.C. sulle pendici dell’acropoli teatina. Nel VII secolo l’area della necrepoli, in età alto medievale divenne zona artigianale e orto conventuale e infine spazio per le fiere fino alla metà dell’ottocento edificate sopra le fondazioni templari.  Probabilmente i tre edifici trovavano posto, l’uno a fianco all’altro, con la fronte allineata lungo la viabilità di accesso all’Acropoli della Civitella. Il tempio più grande era caratterizzato dalla presenza sul frontone dei Dioscuri accompagnati da alcune divinità tra cui Eracle, Marte, Diana, Minerva, Venere, divinità protettrici dei ceti mercantili.  E’ certo che alle origini dell’eclatante fenomeno artistico della Civitella di Chieti, che trova ben pochi confronti nelle aree vicine, deve porsi senz’altro il notevole grado di benessere economico raggiunto dalle elitès locali con i noti commerci con il mediterraneo orientale , ricchezza che ha consentito l’ingaggio di artisti viaggianti la cui esperienza artistica fu messa al servizio dei colti committenti locali.