Il senso di Popoli per l’acqua è questione antica. Lo potete vedere, sentire e sperimentare sulla vostra pelle.
È un elisir di lunga vita, motore primo del paese in provincia di Pescara, in odore dell’Aquila, (50 chilometri dalla prima, 52 dalla seconda), in cui i fiumi Aterno e Pescara s’incontrano e s’incanalano fra le sue case antiche e moderne, in un gorgoglio quotidiano del territorio carico di energia e di rinnovamento, dove trovano posto decine di sorgenti sulfuree, minerali e naturali, conosciute e utilizzate a fini terapeutici sin dall’antichità.
Un luogo di relax ideale per ritrovare la vostra forma fisica, riposarvi e vivere giorni speciali, all’insegna dello star bene, complice il verde che circonda il territorio, al limite tra il Parco Nazionale della Maiella e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Il centro termale, di recente ristrutturazione, vi aspetta su un’altura boscosa del paese, con percorsi all’avanguardia per la cura di numerose patologie e per le attività riabilitative dell’apparato osteoarticolare, con efficaci programmi termali supportati da operatori professionisti, in un ambiente dotato di percorsi vascolari, di piscine e di tutte le tecnologie necessarie al raggiungimento del vostro obiettivo.
La sua specialità è utilizzare terapie fisiche, massoterapiche e rieducative, abbinate a quelle di pertinenza termale, che vi consente di affrontare e risolvere numerose problematiche a livello circolatorio, dermatologico, osteoarticolare.
Una volta “passate le acque”, potete sguinzagliarvi alla scoperta delle pietre antiche di Popoli. In piazza della libertà, in cui risaltano la Torre dell’orologio e una fontana del 1905, visitate la chiesa di San Francesco con la sua facciata in stile romanico e barocco, impreziosita da uno straordinario rosone quattrocentesco con al centro lo stemma dei duchi della città, i Cantelmo. Il loro palazzo lo trovate a pochi metri, di fronte la settecentesca chiesa dedicata alla Santissima Trinità, situata con la sua facciata neoclassica in cima a una scalinata monumentale.
E se volete fare una sgambata di venti minuti in salita, raggiungete le vestigia del castello dei signori della città (raggiungibile solo a piedi), con la “scenografia” del monte Morrone alle sue spalle.
Il maniero risalente all’anno Mille, con il maschio e le tre torri restaurate, emerge dalla vegetazione a guardia del “suo” paese e di notte, con un efficace sistema di illuminazione, sembra rivivere i fasti di quei tempi.