Prevedete almeno un pernottamento a Tocco da Casauria, in provincia di Pescara, anche se per conoscere l’antica ricetta del liquore Centerbe (o Centerba), qui prodotto a partire dal 1817, non basta una vita.
Quel che si sa per cento, è che sono realmente cento le erbe che compongono il “Centum Herbora”, creato da un geniale farmacista molisano trasferitosi a Tocco, con la distillazione delle piantine raccolte sulle montagne del borgo abruzzese, ma soprattutto sul Monte Morrone, che s’impone con la sua massa scura sull’altopiano del territorio.
A distanza di oltre 200 anni, le erbe sono sempre le stesse, raccolte a mano da esperte operatrici, così come il loro potere digestivo ad alta gradazione alcolica e il sorprendente colore verde smeraldo dal sapore deciso.
Siete del resto nel Parco Nazionale della Maiella, a 356 metri d’altitudine, e il verde è una prerogativa del meraviglioso paesaggio caratterizzato da aree boscose attraversate da sentieri, che conducono in quota fino agli affacci spettacolari del Monte Rotondo, e da una rete di itinerari ideali per escursioni in mountain bike.
Per voi che volete sperimentare imprese più adrenaliniche, è disponibile l’attività di parapendio, organizzata da esperti maestri: vi trovati infatti nel “paese del vento” (“tocche senza vende è come lu diavule senza dente”, recita un simpatico proverbio locale), la cui posizione strategica a ridosso del Morrone e aperta verso il mare, vi consente di vivere infinite “discese ardite” lanciandovi da una piattaforma naturale posta a seicento metri di quota.
Dall’alto, migliaia di punti verdi appaiono al vostro sguardo: sono gli ulivi della “razza” toccolana, una cultivar autoctona il cui nome deriva proprio dal luogo d’origine, che la nutre con il vento costante nemico dell’umidità, tirando fuori dai miracolosi frutti un particolare extravergine Dop, amarognolo e piccante, dal sentore di carciofo e di mandorla.
Aggiungete nello zaino, accanto alla Centerba, anche qualche litro del magico verde, champagne più che olio, e raggiungete qualche cantina locale, spesso ospitata in antiche grotte tufacee (tra cui una, che risale al XV secolo), dove va in scena il vino, Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo.
Nel centro, che diede i natali al pittore Francesco Paolo Michetti, grande amico di Gabriele d’Annunzio, raggiungete il Castello Caracciolo, situato nella parte più alta dell’abitato, alle pendici del Morrone, e strategicamente esposto verso le gole di Popoli. Ricostruita durante l’epoca di Federico II, la fortezza venne nuovamente edificata dopo il terremoto del 1456 dai De Tortis, signori di Tocco. Pur se lo trovate in stato di abbandono, la sua struttura è imponente, con una storia ancora da raccontare.
A tavola, non fatevi mancare i cannelloni, i ravioli e, per dolce, il Parrozzo, tipico della zona, inventato a Pescara nel 1920 dal pasticcere Luigi D’Amico. La prima persona che lo assaggiò fu il Vate, che al manicaretto dedicò un madrigale, “La canzone del Parrozzo”.
Cos’altro vedere:
La chiesa di San Domenico
Il Convento dell’Osservanza “Santa Maria del Paradiso”