Non uno, ma più giorni, merita il territorio di Tossicia, in provincia di Teramo, incastonato nel Parco del Gran Sasso e Monti della Laga
Un paradiso di storia e di natura, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.

Vi trovate nella Valle del Mavone, sul versante settentrionale del Gran Sasso, chiamata anche Valle Siciliana (forse perché i suoi originari abitanti furono i Siculi, oppure per la Via Caecilia, che un tempo passando nei pressi collegava Roma a Giulianova, sulla costa adriatica).

Come potete osservare, il borgo si sviluppa su uno sperone roccioso tra il torrente Chiarino e il torrente “della Valle”, a 409 metri d’altitudine sotto il Gran Sasso d’Italia, e con Isola ed altri paesi del circondario, seguì le sorti della Valle Siciliana, di cui fu capitale sotto il dominio dei marchesi di Alarçon y Mendoza

Chi erano costoro? Domanderete. Nobili della casata del militare Ferdinando Alarçon y Mendoza, che l’imperatore Carlo V volle ricompensare dopo la vittoria nella battaglia di Pavia, decisiva per la fine della guerra tra Francia e Spagna.
Al posto dei precedenti dominatori della valle, la famiglia Orsini, amica dei francesi, arrivarono dunque gli spagnoli.
Uno spoil system ante litteram.

Visitate la chiesa di Sant’Antonio Abate, adornata da un grande portale gotico firmato da un Andrea Lombardo e datato 1471 oltre a un bel Crocifisso ligneo del 1400.

Spostatevi alla chiesa di Santa Maria Assunta (Santa Sinforosa) con una rustica facciata, due portali di Nicola da Penne (sec. XV) e molte preziose opere d’arte, tra cui la statua in terracotta dipinta e dorata della Madonna della divina Provvidenza, del’500, gli altari lignei barocchi e gli arredi del Rinascimento. 

Nel borgo, oltre alle case medievali impreziosite con bifore, portaletti ogivali e stemmi degli Orsini, ammirate il Palazzo marchesale, che ospita Il Museo della cultura materiale delle genti d’Abruzzo, con la mostra permanente dedicata all’artista locale Annunziata Scipione, pittrice naif conosciuta al di fuori dei confini.

Ammirate in contrada Vicenne la cappella della Madonna della Neve, nota come Cona di Santa Teresa, una chiesetta rurale del XVI secolo, di gusto rinascimentale, attribuita all’artista Girolamo da Vicenza, con sculture del maestro Silvestro dell’Aquila. 

Merita una visita anche Azzinano, il borgo dipinto con suggestivi murales dedicati in prevalenza ai giochi tradizionali del passato. 

E se siete appassionati di ippica, potete usufruire del grande Centro ippico, La Sella del gigante, con maneggio coperto e scoperto, scuderie e sentieri attrezzati per passeggiate a cavallo nel parco.

A pranzo, gustate il piatto culto del territorio, a cui da 40 anni viene dedicata una sagra nella frazione di Aquilano: il timballo.

Cos’altro vedere:

  • I percorsi naturalistici della Montagna di Colle Pelato
  • La Riserva Naturale Fiume-Fiumetto 
  • La Selva degli Abeti