Beni Culturali e Ambientali

Villalfonsina

By 30 Novembre 2023No Comments

Dovete ringraziare un nobile per aver “inventato”, così come racconta la tradizione, il borgo di Villalfonsina: un angolo di pace e di benessere fra le colline chietine, ammantate di vigneti e di uliveti, e il mare di Vasto, a 20 chilometri circa.
Un tuffo nella natura, prima nel verde della campagna poi nel blu dell’Adriatico, che vi può riconciliare con il mondo intero.

Lui si chiamava Alfonso e questa è l’unica cosa certa. Alcuni testi affermano infatti che si trattasse di Alfonso Caracciolo principe di San Buono e barone di Casalbordino, il quale fondò il borgo nel XVI secolo. Altri, che fosse quell’Alfonso d’Avalos, marchese di Vasto e grande condottiero imperiale dell’esercito di Carlo V (il sovrano che disse “Sul mio regno non tramonta mai il sole”), che in quel periodo vi possedeva un feudo. Altri studi ancora, dicono che il paese nacque per volontà di una colonia di slavi, fuggiti dalla sponda opposta dell’Adriatico a causa delle frequenti incursioni turche, i cosiddetti “Schiavoni”.

Comunque siano andati i fatti, vaghe sono le tracce di quel periodo impresse nell’architettura del minuscolo borgo, formato da abitazioni spesso collegate tra loro da portici, cortiletti e scalette, con qualche epigrafe risalente tra il Seicento e il Settecento, un portale bugnato del 1849 ed eleganti palazzetti, rimodellati nel XIX secolo in stile neoclassico.

È forse, più di tutti, la chiesa di Santa Maria della Neve a rinnovellare l’antica presenza degli slavi con il suo campanile a cupola bulbiforme, il resto della sua struttura d’impronta seicentesca fu rimaneggiata nel secolo successivo con l’interno a navata unica, che custodisce bei dipinti e stucchi ricoperti di pitture.
Nei pressi, trovate una grande fontana a chiosco costruita tra il XIX e il XX secolo a pianta ottagonale.
In località Ripari ammirate invece il Santuario della Madonna del Buonconsiglio, costruita con mattoni a vista e con tetto spiovente.

Ma sono soprattutto i cibi e i vini a legarvi al piccolo borgo: tra i primi piatti, sul podio salgono i maccheroni alla chitarra, spaghetti di pasta fresca a sezione quadrata, formato tipico della cucina abruzzese, conditi con ragù misto di carne di manzo, maiale o agnello; ecco, come secondo, gli arrosticini, altro piatto simbolo della regione, con bocconcini di carne di pecora, ma anche e di agnello e di castrato. Sugellano il pasto i pregiati vini delle Terre Chietine, vanto del territorio e di tutto l’Abruzzo, e l’olio extravergine, prezioso elisir di lunga vita.